Barbora Žagarietė

La serva di Dio Barbora di Žagarė

LE TESTIMONIANZE SULLA VITA DI BARBORA ŽAGARIETĖ

BARBORA žagarietė è una delle prime serve di Dio del popolo cristiano lituano della fine del XVI sec. – inizio del XVII sec. rimaste impresse nella memoria storica grazie alle sue virtù e santità ed è ben nota al popolo lituano anche oggi. Il periodo da lei vissuto nel Granducato della Lituania: nata nel 1578, morta nel 1604.

Dalle informazioni disponibili, il primo a menzionare l’identità della Fanciulla di Žagarė fu il vescovo di Žemaičiai, Antanas Tiškevičius, nel 1755 in una comunicazione inviata alla Santa Sede. Egli scrisse: “Credo si debbano ricordare i resti di una fanciulla cara a Dio che sono diventati famosi per numerosi miracoli. Nessuno, tra i vivi, conosce il nome o le origini di questa fanciulla, ma ad alcuni ai quali lei è apparsa in sogno lei stessa si è annunciata come Barbora.”

Una storia che si tramanda tra la gente narra che, alcuni mesi dopo la morte di Barbora, un evento eccezionale ha dato inizio al suo culto come mediatore e difensore di Dio. Tale episodio riguarda l’invasione svedese della Lituania nel 1655: gli aggressori saccheggiarono e bruciarono la Chiesa di Senoji Žagarė e i resti che c’erano nella sua cripta, ciononostante, dopo l’incendio, la salma di Barbora trovata nella cenere non si era bruciata, ma solo annerita.

Essendo certo della veridicità dell’evento straordinario, il vescovo Antanas Tiškevičius  nella suddetta comunicazione alla Santa Sede continuava: “… la salma della fanciulla vergine, sommersa dalle ceneri dei morti e intatta dalle fiamme del fuoco tempestoso, è stata rispettosamente estratta dalle ceneri e riposta di nuovo nella bara come testimonianza autentica dei suoi meriti e del potere di Dio. Anche adesso la salma non si è deteriorata, ma solo annerita”. Nello stesso documento il Vescovo di Žemaičiai, prima di iniziare a descrivere gli otto miracoli accaduti grazie all’intercessione di Barbora negli anni 1735-1748, nota: “Numerosi sventurati e malati incurabili cercano riparo alla bara della fanciulla e immediatamente trovano aiuto. Il racconto si allungherebbe senza fine se solo si provasse a menzionare almeno di sfuggita tutte le infermità curate …”

LA TRADIZIONE DEL CULTO DI BARBORA ŽAGARIETĖ

      Dopo il trasferimento dei resti di Barbora nella cripta della Chiesa di Senoji Žagarė restaurata nel 1711, ebbe inizio la pubblica devozione alla Fanciulla di Žagarė nella convinzione della sua santità che è durata per diversi secoli e dura fino ai nostri giorni.

       Nel 1878, quando la Lituania pativa l’oppressione della Russia zarista, le autorità dello Zar ordinarono di murare la porta della cripta della Chiesa di Senoji Žagarė dove erano custoditi i resti di Barbora. Malgrado tutto, grazie all’intercessione di Barbora, gli sforzi di indebolire in questo modo la fede dei credenti in Dio, non ebbero successo. Al contrario, quando 19 anni dopo, nel corso del restauro della chiesa, la salma della Vergine fu nuovamente ritrovata intatta, la devozione a Barbora si è rafforzata e intensificata ulteriormente.

STORIA DEI RESTI DI BARBORA ŽAGARIETĖ

I resti di Barbora Žagarietė riposavano nella bara di vetro nel seminterrato della chiesa sotto il grande altare. Quando nel 1940 l’Unione Sovietica ha occupato la Lituania, l’attacco al fenomeno di Barbora Žagarietė non si è fermato e in particolare, negli anni 1957-1963 è diventato ancora più intenso. Nel 1963, su ordine delle autorità occupanti, la chiesa fu chiusa e i resti di Barbora furono spostati in un luogo ignoto. Attualmente, l’unico ricordo simbolico della Vergine è la bara sistemata nella cripta della stessa chiesa con la tabella commemorativa sulla porta della cripta.

Al fine di approfondire il più possibile sulla vita di Barbora Žagarietė, continuano le ricerche dei documenti negli archivi, si intervista la gente e si raccolgono nuove testimonianze. Recenti scavi al fine di identificare un probabile luogo di sepoltura di Barbora, non hanno dato alcun risultato.

REGISTRO DEI MIRACOLI DI BARBORA ŽAGARIETĖ

Dopo 100 anni dalla prima menzione ufficiale di Barbora avvenuta nella meta del XVIII secolo, il 7 gennaio del 1860, il vescovo Motiejus Valančius incaricò il parroco della chiesa Senoji Žagarė, Silvestras Limaževičius, di raccogliere le segnalazioni dei miracoli avvenuti o di altre grazie di Dio ricevuti per intercessione di Barbora. In questo modo fu avviato il cosiddetto Registro dei miracoli di Barbora Žagarietė, nel quale fino al 14 dicembre 1940 furono riportati 97 casi, ma nessun evento è stato canonicamente esaminato. In epoca sovietica, per qualche periodo si è ritenuto che il Registro dei miracoli di Barbora Žagarietė fosse smarrito. Nel 1990, quando fu ristabilita l’indipendenza della Lituania, il parroco della Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo di Žagarė, Boleslovas Babrauskas SJ, diede inizio alle ricerche del Registro ritrovandolo nel 1994.

Il preziosissimo Registro dei miracoli era stato conservato dal sacerdote Pranciškus Ščepavičius, il quale, durante i tempi difficili per la Chiesa lituana, svolgeva l’incarico di parroco della Chiesa di Senoji Žagarė. Quel registro è, senza dubbio, il miglior testimone della fama della santità di Barbora – fama sanctitatis, che nonostante i diversi cambiamenti politici e i regimi occupanti, non si è mai interrotta.

IL PROCESSO DELLA CAUSA DI BEATIFICAZIONE – CANONIZZAZIONE

Il 13 maggio 2005 la Santa Sede, in risposta alla domanda no. 0376/04 del 11 novembre 2004 avanzata dal vescovo di Šiauliai Eugenijus Bartulis di istruire la causa di beatificazione – canonizzazione di Barbora Žagarietė, ha comunicato che, ai sensi delle norme per le inchieste svolte nelle cause dei santi da parte dei vescovi, approvate dalla Congregazione per le Cause dei Santi il 7 febbraio 1983, non ci sono ostacoli per avviare tale processo.

Ai sensi del suddetto nulla osta e visto la domanda dei fedeli della diocesi di Šiauliai, il vescovo Eugenijus Bartulis il 24 settembre 2005 ha solennemente avviato il processo della causa di beatificazione – canonizzazione di Barbora Žagarietė.

Per la trattazione della causa sono stati nominati i seguenti membri del tribunale: postulatore – sacerdote, Lizentiat liturgici Mindaugas Grigalius, giudice – sacerdote, Lizentiat theologici Tomas Kedušis, promotore di giustizia – sacerdote, Lizentiat theologici Saulius Paliūnas, notaio – Sr. Danutė Jonė Sakalauskaitė ACJ.

LE FONTI PRINCIPALI

  1. Dioec. 713, An. 1755 D. no Antonio Tiskevicius, Dioecesis Samogitiae, vol. 64, fol. 220, in: Archivum Secretum Apostol. Vaticanum, Congr. Concilio, Lib. litt. visit. (1752–1758), fol. 299 r-301 r.
  2. Relationes Status Dioecesium in Magno Ducatu Lituaniae [Žemaičių vyskupo Antano Tiškevičiaus reliacija popiežiui Benediktui XIV 1755 m.], vol I. Dioeceses Vilnensis et Samogitiae, red. Paulius Rabikauskas SJ, Roma: Academiae Lituana Catholica Scientiarum, 1971, p. 366–368.
  3. Ištrauka iš 1755 m. vyskupo Antano Tiškevičiaus reliacijos nr. 713 popiežiui Benediktui XIV. Apie Dievo Tarnaitės Barboros Žagarietės užtarimu įvykusius stebuklus, iš lotynų kalbos vertė Stanislovas Poniškaitis, in: Šiaulių vyskupijos archyvo DTBŽbb fondas, orig.: Relationes Status Dioecesium in Magno Ducatu Lituaniae, vol. 1. Dioeceses Vilnensis et Samogitiae, Roma: Academiae Lituana Catholica Scientiarum, 1971, p. 366–368.
  4. Barboros Žagarietės užtarimu įvykusių stebuklų registracijos knyga [lenkų ir lietuvių kalba, stebuklai pradėti registruoti vysk. Motiejaus Valančiaus įsakymu 1860-01-07, baigti registruoti 1940-12-14], in: Šiaulių vyskupijos archyvo DTBŽbb fondas.
  5. Barboros Žagarietės užtarimu įvykusių stebuklų registracijos knyga, iš lenkų kalbos vertė Irena Katilienė, in: Lietuvių katalikų mokslo akademijos metraštis, Vilnius, 2000, t. 16, p. 454–523.
  6. 1876 m. liepos mėn. 9 d. Kauno vicegubernatoriaus Ryžkovo raštas Žemaičių vyskupui Aleksandrui Beresnevičiui, In: F. 1671. Ap. 4. B.500. L. 6, 6v., 7.
  7. Paulius Guga, Biografijos: Barbora Žagarietė [savilaida, 1964], in: Šiaulių vyskupijos archyvo DTBŽbb fondas.
  8. Congregazione delle Cause Dei Santi, prot. nr. 2644 – 1 / 04, Romae, die 13 Maii A.D. 2005.
  9. Barboros Žagarietės užtarimu gautos Dievo malonės: per 2006–2008 metų mokslines ekspedicijas užrašyti atvejai, užrašė Rasa Račiūnaitė-Paužuolienė, in: Šiaulių vyskupijos archyvo DTBŽbb fondas.
  10. Sofija Lažinskaitė, [asmenis liudijimas], in: Šiaulių vyskupijos archyvo DTBŽbb fondas.

LAVORI SCIENTIFICI

  1. Paulauskas A. Nepaskelbta lietuvių tautos šventoji: Religijos mokslų bakalauro darbas, vad. dr. kan. A. Kajackas, Kaunas: Kauno tarpdiecezinė kunigų seminarija, Teologijos fakultetas, 1993, 36 p.
  2. Matulytė E. Barboros Žagarietės šventumo opinija ir garbinimas Žiemgaloje: Religijos mokslų bakalauro darbas, vad. dr. A. Motuzas, Kretinga: Šv. Antano religijos studijų institutas, 1998, 37 p.
  3. Margevičiūtė V. Barboros Žagarietės – XVII šimtmečio liaudies šventosios kulto istorija Lietuvoje: Istorijos mokslų bakalauro darbas, vad. vysk. dr. J. Boruta SJ, Vilnius: Vilniaus valstybinis universitetas, Istorijos fakultetas, Naujosios istorijos katedra, 1999, 38 p.
  4. Karoblytė E. Barboros Žagarietės užtarimu patirtos Dievo malonės: Religijos mokslų bakalauro darbas, vad. dr. A. Motuzas, Kretinga: Šv. Antano religijos studijų institutas, 2001, 33 p.
  5. Stupelytė J. Dievo tarnaitės Barboros Žagarietės šventumo garsas Lietuvoje: tradicijos ir dabartis: Magistro darbas, vad. dr. A. Motuzas, Vilnius: Vilniaus pedagoginis universitetas, Istorijos fakultetas, Katalikų tikybos katedra, 2007, 72 p.
  1. Mitrikas K. Žagarės bažnyčių istorija: Bakalauro baigiamasis darbas, vad. asist. dr. P. Spurgevičius, dr. L. Klimka, Vilnius: Vilniaus pedagoginis universitetas, Istorijos fakultetas, Visuotinės istorijos katedra, 2007, 43 p.
  1. Dyglys M. Dievas Tarnaitės Barboros Žagarietės gerbimo istorija Žiemgaloje: Magistro darbas, vad. vysk. dr. J. Boruta SJ, Telšiai: Telšių Vyskupo Vincento Borisevičiaus kunigų seminarija, 2008. 65 p.

LE PREGHIERE

IMPRIMATUR

†Eugenijus Bartulis

Episcopus Siauliensis

Šiauliai, 2018-10-11

Nr. D-018/18

 

PREGHIERA PER CHIEDERE LA BEATIFICAZIONE

DELLA SERVA DI DIO BARBORA ŽAGARIETĖ

    Nostro Signore, ci rivolgiamo a te, nostro Dio dispensatore di amore, e ti preghiamo con tutto il cuore perché la Serva di Dio Barbora Žagarietė che, ispirata da fede profonda, ha curato con zelo i poveri, è morta giovane e, dopo la morte, per quattrocento anni si è distinta per i miracoli e le molte grazie, sia proclamata beata dalla Chiesa. Le grazie ricevute per sua intercessione aiutino tutti, in particolare i giovani cristiani che affrontano le prove del mondo contemporaneo a sviluppare una fede solida e la fiducia in Dio. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.

 

  1. V. Serva di Dio Barbora Žagarietė,
  2. R. prega per noi!

 

   Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

 

PREGHIERA PER INTERCESSIONE DELLA SERVA DI DIO BARBORA ŽAGARAITĖ PER CHIEDERE LA SALUTE

Gesù che ci ami, Tu ci incoraggi: “In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro” (Vangelo di Matteo 18, 19-20).

Signore, prego per intercessione della Tua Serva Barbora Žagaraitė. Se questa è la tua volontà e sarà salvifico per l’anima e il corpo di [pronunciare i nomi dei malati], Ti chiedo umilmente di ridare la salute a [pronunciare i nomi dei malati].

“In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso” (Salmi 31, 2).

LITANIE ALLA SERVA DI DIO BARBORA žagarietė

 

Kyrie, eleison! Christe, eleison! Kyrie, eleison!

Cristo, ascoltaci. Cristo, esaudiscici!

Padre del cielo, che sei Dio, abbi pietà di noi!

Figlio Redentore del mondo, che sei Dio abbi pietà di noi!

Spirito Santo, che sei Dio, abbi pietà di noi!

Santa Trinità, unico Dio, abbi pietà di noi!

 

A ogni invocazione si risponde:

“Prega per noi!”

Santa Madre di tutte le vergini,-

Che godi della gloria celeste insieme a tutti i Santi,-

Serva di Dio Barbora Žagariete,-

Vergine vissuta nella castità,-

Che hai affidato la tua vita a Cristo,-

Che hai sacrificato la tua gioventù a Cristo,-

Sposa di Gesù, prega per noi!

Obbediente alla volontà di Dio, prega per noi!-

Infiammata d’amore a Gesù Eucaristico,-

Chiamata a diffondere la verginità del corpo,-

Che hai vissuto già qui sulla terra nella gioia dell’eternità,-

Che hai sacrificato il tempo della tua vita quotidiana alla preghiera e al digiuno,-

Che hai trovato nella natura i riflessi della bellezza eterna,-

Che emanavi il profumo di santità di Gesù al prossimo,-

Umile davanti agli anziani della Chiesa,-

Che hai ricevuto la forza di vivere dell’amore di Cristo Crocifisso,-

Obbediente alla guida dello Spirito Santo,-

Che attraverso l’unità con Cristo hai crocifisso il peccato nel tuo corpo,-

Che hai abbellito la tua vita con la preghiera,-

Che hai vissuto nelle notti la comunione con Cristo ,-

Hai spalancato il tuo cuore ai doni celesti,-

Nella morte hai unito l’anima alla Santissima Trinità,-

Apparsa nel sonno hai rivelato il tuo nome,-

Silenziosa eroina di Cristo,-

Salvatrice delle anime lituane dalle trappole del paganesimo,-

Intercessore nelle difficoltà della vita e nelle malattie,-

Protettrice dei poveri,-

Che proteggi dagli incendi perché il fuoco non ha distrutto il tuo corpo,-

Radiavi santità e purezza attraverso il tuo corpo privo di vita,-

Stellina splendente di Dio nella Sua corona di gloria,-

Umile Serva di Dio Barbora Žagariete,-

 

Preghiamo.

Dio Onnipotente ed Eterno che con le sofferenze, morte e risurrezione di Gesù, ci hai fatto rinascere alla vita eterna e ci hai chiamato alla Santità attraverso il Battesimo, ti preghiamo che tramite l’esempio della vita della vergine Serva di Dio Barborta Zagariete e il suo amore sacrificante per il Regno dei Cieli di liberarci da ogni peccato, dalle tentazioni e inganni del maligno, e con la tua intercessione di raggiungere la gioia della vita eterna. Ti chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.

LE GRAZIE DEL SIGNORE, RICEVUTE PER INTERCESSIONE DI BARBORA ŽAGARIETĖ

Note:

  1. I miracoli vengono esposti in base alle fonti seguenti:
  2. a) Estratto del 1775 dalla relazione del vescovo Antanas Tiškevičius, Relazione no. 713 al papa Benedetto XIV sui miracoli avvenuti per intercessione della Serva di Dio Barbora Žagarietė, 1775, traduzione dal latino di Stanislovas Poniškaitis, in: Fondo dell‘Archivio Vescovile di Šiauliai, DTBŽbb, orig.: Relationes Status Dioecesium in Magno Ducatu Lituaniae, v. 1. Dioeceses Vilnensis et Samogitiae, Roma: Academiae Lituana Catholica Scientiarum, 1971, p. 366–368.
  3. b) Il libro della registrazione dei miracoli avvenuti per intercessione di Barbora Žagarietė, traduzione dal latino di Irena Katilienė, la parte successiva dei casi, in lingua lituana, in: Cronaca dell‘Accademia Cattolica Lituana delle Scienze, Vilnius, 2000, v. 16, pp. 454–523.
  4. c) Le grazie di Dio ricevute per intercessione di Barbora Žagarietė: i casi dal 1940, documentati durante le spedizioni degli anni 2006-2008, in: Fondo dell‘Archivio Vescovile di Šiauliai, DTBŽbb.
  5. d) Paulius Guga, Biografie: Barbora Žagarietė [edizione propria, 1964], in: Fondo dell‘Archivio Vescovile di Šiauliai, DTBŽbb.
  6. e) Sofija Lažinskaitė [testimonianza personale], in: Fondo dell‘Archivio Vescovile di Šiauliai, DTBŽbb.
  7. Sulla base delle fonti summenzionate (riassumendo i casi, riferendoli e redagendoli), le grazie ricevute per intercessione di Barbora Žagarietė vengono qui suddivise in base ai codici internazionali delle malattie (CIM) dell‘Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) allo scopo di mostrare la varietà e la diversità dell’aiuto offerto alla persona.Questo sistema di codici comprende le malattie, i loro sintomi, gli stati patologici, le lamentele (dei pazienti), le condizioni sociali, le cause di ferite esterne e delle patologie (il CIM-10-AM è in uso dal 1992). Gli altri casi, estranei a questo sistema, vengono definiti „ordinari“.
  8. In seguito si riportano 116 (centosedici) casi tipologicamente fondamentali, evidenziando le loro caratteristiche principali. Tra parentesi i numeri indicati di iscrizione corrispondono ai numeri di iscrizione della fonte. In corsivo vengono indicati i sintomi delle malattie testimoniate e le date di registrazione dei miracoli.

SITI INTERNET UTILI

Le informazioni sulla vita della Serva di Dio Barbora Žagarietė sono disponibili nei seguenti siti web:

https://www.sventumogarsas.lt/barbora-zagariete/

 

PER TESTIMONIANZE SULLE GRAZIE DI DIO RICEVUTE PER INTERCESSIONE DELLA SERVA DI DIO BARBORA ŽAGARIETĖ SI PREGA DI DARE COMUNICAZIONE SCRITTA AL SEGUENTE INDIRIZZO:

DTBŽbb

Curia diocesana di Šiauliai

Tilžės g. 186

LT-76294 Šiauliai

Lituania

Tel.: +370 41 521110

Fax: +370 41 521114

Email:

siauliai.beatifikacija@gmail.com

siauliukurija@gmail.com

Vi ringraziamo e chiediamo di riportare, insieme alle vostre testimonianze comunicate al suddetto indirizzo, anche vostri esatti dati di contatto.

 

NOTA

Il presente testo sarà aggiornato nel caso di nuove informazioni sulla vita della Serva di Dio Barbora Žagarietė.

MAPPE

MAPPA DELLA LITUANIA, ŽAGARĖ

MAPPA DEI PAESI BALTICI

PARTE PRIMA. I casi della grazia di Dio in base alla relazione del vescovo Antanas Tiškevičius

IL VESCOVO DI SAMOGIZIA ANTANAS TIŠKEVIČIUS

Figlio di Emanuel Vladislov, conte di Lohojsk ir Berdyčev, il conte Antanas Tiškevičius nacque nel 1700 a Lohojsk. In gioventù, presa la decisione di diventare sacerdote, entrò nel ceto nobiliare dei chierici. Antanas Tiškevičius fu canonico di Vilnius. Trasferì il seminario dei sacerdoti di Samogizia da Kražiai a Varniai nel 1744. Nel 1752 convocò il sinodo del vescovado di Samogizia a Varniai.

Il vescovo Antanas Tiškevičius seguì le orme del suo predecessore, il vescovo Jurgis Tiškevičius, e ne sostenne la fondazione di Žemaičių Kalvariją. Nel 1750 qui costruì la nuova chiesa in legno, sotto il cui altare grande, nel 1762, fece seppellire i resti del vescovo Jurgis Tiškevičius, portati da Königsberg (in seguito i resti vennero portati a Varniai).

Nel 1744 il vescovo Antanas Tiškevičius venne insignito dell‘Ordine dell‘Aquila Bianca e in seguito nominato membro del Tribunale Superiore. Morì vescovo nel 1762 ad Alsėdžiai presso la residenza vescovile. È sepolto a Varniai.

Studiò all‘Accademia di Vilnius, conseguì il titolo di dottore in filosofia, studiò per due anni teologia. Nel 1715 fu consacrato sacerdote. Nel 1739, il 20 luglio, fu nominato vescovo titolare di Mennith e assistente del  vescovo di Kiev. Il 16 settembre del 1740  fu nominato vescovo di Žemaičiai. Giunto al vescovato, visitò le parrocchie, si occupò del miglioramento del livello culturale dei sacerdoti organizzando per loro corsi di tre mesi a Varniai; affidò ai monaci priori il compito di proteggere i chierici del seminario sacerdotale. Cercò di aumentare il numero dei chierici. Trasferì il seminario dei sacerdoti di Varniai in un nuovo edificio ligneo. Stabilì per i chierici e i sacerdoti sette giorni di esercizi spirituali obbligatori. A Varniai alloggiò i monaci rochiti.

Permise la fondazionre del convento delle suore mariane. Suddivise il vescovato in dieci decanati. Stabilì l‘ordine dei pellegrinaggi alle cerimonie religijose solenni di Šiluva e Žemaičių Kalvariją. Dal 4 al 6 giugno del 1752 a Varniai convocò il sinodo diocesale e ne stampò a Vilnius i decreti.

Costruì una chiesa a Žemaičių Kalvarija e consacrò un altare presso la chiesa di Mosėdis.

Riportò dalla Prussia i resti di J. Tiškevičius e li ricollocò nella cripta della chiesa. Diede alla stampa: „Krolewska droga do nieba albo žycie S. Kazimierza krolewica polskiego y W. Ks. L.“ (1752); „Synodus dioecesana Mednicensis seu Samogitiae“ (1752) e a lui venne dedicata l‘opera, tradotta dal polacco „Pedelis miros saldžiausi medi kryžiaus Jezusa Pona“ (1750).

Morì nel 1762, il 31 gennaio, ad Alsėdžiai. È sepolto nella cripta dei vescovi della cattedrale di Varniai.

(Biografia tratta da: http://www.straipsniai.lt/zmones/informacija/Izymus_zmones/puslapis/5389)

L’11 agosto 1745 il vescovo Antanas Tiškevičius consacrò la chiesa della Vecchia Žagarė.

Per l’occasione si recò in visita ai resti, intatti, di Barbora. Descrisse ciò che aveva sentito di Barbora Žagarietė nella relazione sul vescovato di Samogizia al papa Benedetto XIV. Il vescovo Antanas Tiškevičius fornì alla Santa Sede otto miracoli, avvenuti per intercessione della serva di Dio Barbora di Žagarė. Si interessò e redasse tale documento, nel 1971, il lituano, attivo all’Università Gregoriana, prof. Paulius Rabikauskas.

DALLA RELAZIONE DEL VESCOVO DI SAMOGIZIA ANTANAS  TIŠKEVIČIUS AL PAPA BENEDETTO XIV

Penso valga la pena menzionare i resti di una cara fanciulla devota a Dio, divenuta nota per diversi miracoli. Tra i vivi non vi è nessuno a cui siano noti il nome e l‘origine di codesta fanciulla e soltanto ad alcune persone ella si è rivelata in sonno con il nome di Barbora […].

Tuttavia, affondato nelle ceneri della morte, il corpo della fanciulla non è stato toccato dalla furia del fuoco. Nessuna parte del suo corpo risulta corrotta e i suoi resti, dopo la riesumazione, vennero ricollocati rispottosamente nel sepolcro come testimonianza della potenza di Dio e dei suoi (della fanciulla) meriti. E ancora adesso il suo corpo non si è decomposto, ma si è soltanto annerito.

Molti infelici, afflitti da mali incurabili, cercano conforto e ricevono spesso e immantinenti aiuto. Il racconto si farebbe lunghissimo, se anche solo in breve dicessi di tutti i casi di infermità…

(Monsignor Antanas Tiškevičius).

F00-99. DISTURBI DELLA PSICHE E DEL COMPORTAMENTO

  1. Il 2 giugno 1747 un‘abitante di Ylakiai, della regione di Skuodas, Marijona Karpovska, da lungo tempo afflitta da epilessia, demenza e gonfiore del corpo, in base al suo voto, questa fanciulla. Appena eseguita la sua santa promessa, si sentì libera dai sintomi epidemici e dal peso del gonfiore (registrazione no. 5).
  2. Il 29 giugno 1737 un‘abitante della parocchia di Tryškiai, Elžbieta Strebulavič, ha riferito personalmente riguardo alla figlia di sei anni, Agota, che per sei mesi aveva perso la facoltà di parlare. La madre decise di portare la figliola a Žagarė. Subito dopo questa decisione, anche se a fatica, l‘ammalata proferì. Ciò risultò a tutti davvero incredibile.In seguito entrambe si recarono in visita al corpo della fanciulla e ancora in chiesa, dinanzi al sacerdote, la fanciulla iniziò a parlare chiaramente e sensatamente e così fece anche in seguito (registrazione no. 2).

G00-G99.  MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO

  1. 2 giugno 1748. Jonas Vitoromanovičius, dopo aver subito una paralisi della parte destra, ovvero una paralisi della testa e della mano, veniva curato in maniera tradizionale. Non guarendo, si preparava a richiedere l‘aiuto divino. Per quattro settimane incessantemente andava là, dove lo portava il cuore in ansia. Tuttavia non cambiò niente. Una volta in sogno vide la chiesa di Žagarė, dove non era mai stato. Vide come quattro sacerdoti sollevavano in alto la bara con il corpo della fanciulla e come poi la abbassavano. Sognando e non dubitando che si trattava della fanciulla miracolosa, in sogno, con grande umiltà, baciò la sua mano destra. Ancora preda del sonno più profondo, in sogno, gli sembrò di aver recuperato la salute e, al suo risveglio, si accorse che era davvero così.

Attribuendo il suo recupero alla fanciulla miracolosa (divae), decise di visitarla almeno una volta all‘anno per tre anni di seguito. Andò a Žagarė una volta soltanto. Poi prese a dubitare del fatto che avesse recuperato la salute per intercessione della fanciulla e iniziò a ignorare la sua promessa. E dopo aver fatto questo venne nuovamente colpito dalle afflizioni della paralisi. L‘immobilità del corpo fu questa volta un po‘ più forte della prima. Decise allora di andare avanti nel suo voto e dopo un giorno appena tornò in salute (registrazione no. 8).

H00-H59. MALATTIE DEGLI OCCHI E DEGLI ORGANI OFTALMICI

  1. 29 giugno 1747. Un‘abitante della parrocchia di Akmenė, Barbora Rimšova, per un anno intero soffrì di grande dolore agli occhi. Afflitta, prese a frequentare diversi santuari, ma invano. Il piano di Dio era un altro. In un sogno, apparsale la fanciulla di Žagarė, questa la sollecitò a visitarla e a richiedere una Messa, dicendole che il dolore agli occhi sarebbe scomparso. Avendole dato in sogno la sua promessa, la testimone Barbora si risvegliò sana dal sonno (registrazione no. 6).

Q00-Q99. INVALIDITÀ ACQUISITE ALLA NASCITA, DEFORMAZIONI E ANOMALIE CROMOSOMICHE

 

  1. 25 febbraio 1748. Barbora Rimkevičiova, abitante della parrocchia di Rietavas, cercando aiuto per il figlio Ignazio, impossibilitato a camminare per una contrazione dei nervi, per anni interi visitò luoghi noti per le grazie divine. Venuta a sapere che il corpo della fanciulla di Žagarė veniva visitato abbondantemente da pellegrini, portò lì suo figlio e vide subito che le sue gambe migliorarono e che i suoi passi divennero più solidi (registrazione no. 7).
  2. 2 luglio 1746. Kristina Vasilkova, del distretto di Grodno, per tre anni fu malata di idrocefalia. Tutto il corpo si irrigidì. Una volta venuta meno la debolezza fisica, ma non ancora abbandonata dalla rigidità, su consiglio del suo sacerdote, si preparò a visitare luoghi santi. Esprimendo il suo voto, sentì che a Žagarė si distingueva per i suoi miracoli il corpo di una fanciulla. Così si mise in cammino per più di 60 miglia tedesche. Quando era già vicina alla meta del suo viaggio e iniziava ad intravedere due chiese, domandò ad un‘altra pellegrina quale delle due si distingueva per i resti santi. Ricevuta l‘indicazione di cui necessitava, si mise a chiedere con raccoglimento massimo l‘aiuto della fanciulla miracolosa.

E infatti si sentì rafforzata già avvicinandosi alla chiesa e, approssimandosi al sepolcro, sentì ammorbidirsi la rigidità del suo corpo, avvertendo, che la sua salute stava tornando. (Registrazione no. 4).

Z00-Z99. FATTORI AGENTI SULLO STATO DI SALUTE

  1. 8 maggio 1735. il vendiotore di libri Mykolas Mačiulskis, giurò e convinse del fatto che, costretto a giacere per sei mesi da un‘infermità molto grave, non sperando più in un miglioramento, si ricordò della fanciulla Barbora di Žagarės e si ripromise di visitare il suo sepolcro e di richiedere una Messa per la sua salute. Dopo tre giorni si alzò sano dal letto. (registrazione no. 1).
  2. 14 marzo 1746. La moglie, Rosa, dell‘abitante della parrocchia di Žemaičių Kalvarija, Kazimieras Narkevičius, si ritrovò in punto di morte per un‘infermità molto grave. Venuti meno gli sforzi umani per sperare in una guarigione, richiese l‘aiuto della fanciulla Barbora. Quello stesso giorno si sentì meglio e guarì. Dopo non molto si recò in visita al corpo della sua soccorritrice (registrazione no. 3).

II PARTE. Le testimonianze della grazia di Dio in base al registro iniziato dal vescovo Motiejus Valančius (i casi del 1860–1940)

MOTIEJUS VALANČIUS (1801–1875) – VESCOVO DI SAMOGIZIA, UOMO DI LETTERE, SCRITTORE, ORGANIZZATORE DEL MOVIMENTO PER LA SOBRIETÀ.

Motiejus era il quarto figlio della famiglia di Mykolas e Ona Valančius.

Nacque nel 1801, il 28 febbraio, nel borgo di Nasrėnai, presso la parrocchia di Salantai, nel distretto di Telšiai. Nella prima metà del XIX secolo la famiglia Valančius si trasferì a vivere da Nasrėnai al borgo di Klausgalviai-Medsėdžiai. Motiejus studiò al ginnasio dei Domenicani di Žemaičių Kalvarija (1816–1821), in seguito (1822–1824) a Varniai e dal 1824 al 1828 studiò al seminario di Vilnius.

Il primo settembre 1828 fu consacrato sacerdote nelala cattedrale di Vilnius. Fu cappellano di Mozyrius (ora in Bielorussia, presso Gomel) e nelle scuole di Kražiai (1834–1840). Fu profesore alle accademie religiose di Vilnius (1840–1842) e Petrapilis (1842–1844). Dal 1845 al 1850 fu rettore del seminario sacerdotale di Varniai. Dal 1850 al 1875 amministrò il vescovato di Varniai.

Morì il 17 maggio 1875 e fu sepolto nella basilica cattedrale di Kaunas.

In 25 anni di vescovato M. Valančius consacrò sacerdoti 550 chierici e conferì la cresima a più di 700 bambini. Costruì 50 chiese. Vescovo di Samogizia, si occupò della fondazione di scuole lituane parrocchiali, biblioteche e piccole librerie. Organizzò azioni di sostegno contro l‘uso dell‘alcol, grazie alle quali in Lituania in due anni si usò fino a otto volte meno vodka. Negli anni del divieto di stampa in lingua lituana (1864–1904) organizzò l‘attività dei portalibri (coloro che trasportavano clandestinamente i libri scritti in lituano durante il divieto di stampa in caratteri latini durante il periodo zarista) e ne capeggiò le azioni.

  1. Valančius scrisse circa 50 libri, dei quali i più importanti furono: „Il vescovato di Samogizia” (in due parti), „Kantyczkos”, „Juzė di Palanga”, „I racconti di Antanas Tretininkas“ „Il libro dei bambini”, „Il libello degli adulti” ed altri.
  2. Valančius è un classico della letteratura lituana ed autore noto di prosa didattica.

 (Biografia in base a http://samogitia.mch.mii.lt/mpkelias/ASMENYS/valancius.lt.htm)

IL REGISTRO DEI MIRACOLI AVVENUTI PER INTERCESSIONE DI BARBORA ŽAGARIETĖ [1]

I resti di Barbora si distinguono da tempo, nella vecchia Žagarė, per i loro miracoli, tuttavia essi non sono stati trascritti e la loro testimonianza, a lungo andare, potrebbe non risultare del tutto degna di fede. Perché questo non accada e perché venga tramandata ai posteri la memoria dei miracoli in lingua polacca, quando piacerà a Nostro Signore rivelare al culto di tutti tali resti santi, trasmettiamo a te, nostro parroco amato da Cristo, gli avvenimenti miracolosi, verificatisi, o che si verificheranno, presso il sepolcro di Barbora. Per registrare occorre chiedere ai testimoni degni di fede, virtuosi e timorati di Dio, che hanno vissuto le circostanze dei miracoli, e per questo non dubbiosi, possano giurare, se lo spirito superiore dovesse decidere che ciò è necessario.  

(Motiejus Valančius, vescovo di Samogizia, Varniai, 1860)

[1] Iniziato ai tempi del vescovo M. Valančiaus, il libro fu scritto tra il 1860 e il 1940. Di più riguardo a tale fonte J. Borutos, I. Katilienės, A. Katiliaus in un articolo, in Cronaca dell‘Accademia Cattolica delle Scienze di Lituania, Vilnius, 2000, v. 16, pp. 443–453. Le testimonianze vengono forinte solitamente da persone che beneficiarono di miracoli, descrivendo generalmente nel registro, come si dice, diversi testimoni degni di fede, dei quali vengono  indicati concretamente i loro sacerdoti. Maggiori descrizioni di questi casi nella fonte sovracitata.

A00-B99. ALCUNE MALATTIE INFETTIVE E PARASSITARIE

  1. 26 giugno 1860. Barbora Kanvovska, dalla cittadina di Endriejavas, del distretto di Raseiniai, per 28 anni soffrì di febbre gialla, e i medicinali risultavano inefficaci. Dopo il voto espresso alla Barbora beata, la febbre gialla lasciò immantinenti il suo corpo (registrazione no. 17).
  2. 29 agosto 1862. a Marijona Maciejauskiene, della cittadina di Kalvarija, del distretto di Telšiai, sul corpo, sotto il cuore, si manifestò un ascesso doloroso. Dato che non vi era una cura adatta all‘ascesso si attenne ad ogni consiglio sentito, per alleviare il dolore, ma non avvertì nessun sollievo. E così soffrì per cinque anni interi. Espresso il voto alla beata Barbora, l‘ascesso svanì (registrazione no. 30.).
  3. 16 maggio 1864. Antanina Šimaitienė, del borgo di Klaišiai, appartenente alla parrocchia di Židikai, del distretto di Telšiai, malata da tre anni di ascesso, poteva camminare solo con le stampelle. Espresso il suo voto a Barbora, sepolta nella cripta della Chiesa Vecchia di Žagarė e nota anche in terre lontane per i suoi miracoli, avvertì subito un miglioramento. E, poco a poco, guarì del tutto nel corso di un anno (registrazione no. 32).
  4. 10 giugno 1871. Agnietė Jaraminienė, del borgo di Sarakai, della parrocchia di Gadunavas parapijos, distretto di Telšiai, raccontò due episodi. Marcijona Petkevičiūtė fu colpita sui lombi da un male estremamente doloroso e in nessun modo curabile. Sebbene venisse curata da tre dottori, giaceva tre mesi quasi senza miglioramenti. Espresso il suo voto alla beata Barbora, sparì la debolezza e guarì. L‘altro caso: Domicėlė Viršilienė, paralizzata, senza forze, non riuscì a scendere dal letto per due mesi, avendo tutto il corpo gonfio. Espresso il suo voto alla beata Barbora, si sentì subito meglio. Il gonfiore diminuì, prese a controllare le giunture e guarì del tutto (registrazione no. 66).
  5. 6 giugno 1870. A Ona Žakaitė, di Viekšniai, distretto di Šiauliai, avvertiva molto dolore al petto. Le avevano detto che si trattava di un‘erisipela dovuta a uno spavento. Per otto mesi la afflissero dolori indicibili, accompagnati da terribile debolezza. Espresso il suo voto alla beata Barbora, il dolore dal petto si spostò alle gambe, su di esse si manifestò un ascesso, poi si aprirono delle ferite, ne fuoriuscì il pus e cessò di dolere. Le ferite guarirono e si rimise del tutto (testimonianza no. 56).
  6. 29 giugno 1939. Ad Ona Navagreckiene, del borgo di Venciškiai, della parrocchia di Akmenė, allattante il suo neonato, alla fine del mese di giugno o all‘inizio del mese di luglio del 1933, emerse un’ascesso, e su entrambi i seni si aprirono grandi ferite. Fu da due medici degli ospedali del distretto di Akmenė e di Mažeikiai. Essi le dissero che soltanto un‘operazione la avrebbe aiutata. Il 29 giugno 1934 Ona si recò al sepolcro di Barbora, a Žagarė. Qui avvertì un miglioramento e guarì del tutto dopo alcuni giorni. Tuttavia nel 1936, nel mese di agosto, la malattia si ripresentò. Il marito della donna, Jonas Navagreckis, decise che la ricaduta avvenne per il fatto che del miracolo avvenuto non era stata informata la chiesa. Recandosi alla chiesa di Žagarė, avendo richiesto a Barbora di curare la moglie, e promettendo di corroborare il suo voto recitando per tre sere consecutive un‘“Ave Maria“ , la moglie guarì nel 1938, alla fine di dicembre (registrazione no. 96).

C00-D48. NEOPLASIE

  1. 27 maggio 1870. Tomas Lakštys, di Kalvarija, del distretto di Telšiai, del governatorato di Kaunas, fin dall‘infanzia a volte pativa alle ghiandole del sottomento, soffocando fin quasi alla morte. Gli attacchi si prolungavano due o tre settimane, ogni due o tre volte, per dieci anni. Non si rivolse al medico, placava i dolori con rimedi caserecci, ma non riuscì ad eliminarli. Un vagabondo gli consigliò di far voto alla beata Barbora. E Tomas, giunto a Žagarė, strofinati i suoi bozzi alla ciocca di capelli di Barbora, da quel giorno guarì. I bozzi e il soffocamento mortale che essi provocavano non si ripresentarono (registrazione no. 51).
  2. Il boiaro del distretto di Šiauliai, figlio del boiaro del distretto Jokūbas, Konstantinas Stulginskis, del governatorato di Babališkiai, della parrocchia di Kurtuvėnai, fin dall‘infanzia aveva sentito dai suoi genitori Jokūbas e Kotryna, dei Matusevičius Stulginskis dei miracoli ricevuti da loro stessi e da altre persone, grazie a Barbora, nella vecchia Žagarė. Egli stesso ricevette dei miracoili: 1) tra il 1865 e il 1869 soffrii gravemente di una malattia, che i medici talora chiamavano cancro, talora in altra spaventevole maniera; per volontà del primario, per grazia dell’intercessione di Barbora, senza consiglio dei medici, trovai da me medėsimo i farmaci adatti, con i quali mi rimisi in salute. 2) Nel mese di luglio 1863 e il 14 giugno 1871, quando su mia intenzione si svolgeva la Santa Messa nella chiesa di Žagarė, nel momento più critico per il mio onore ed i miei interessi, a causa degli sforzi di gente che voleva il mio male, in quello stesso giorno mi raggiunse il risultato più favorevole, senza il benché minimo aiuto di persona alcuna, senza sforzo da parte mia, solo per intervento del Tribunale Superiore, grazie all‘intercessione e al suffragio di Barbora. Parimenti in altre situazioni domestiche, con fede assoluta, e col cuore devoto, richiedo l‘aiuto di Dio per i meriti di Barbora e miracolosamente ricevo l‘aiuto, il consiglio, il sostegno più efficaci (registrazione no. 68).
  3. 23 giugno 1876. A Petras Šemeta della parrocchia di Žemalė, distretto di Telšiai, villaggio di Lėlaičiai, comparse in volto per tre mesi un‘escrescenza. I medici affermarono che si trattava di un cancro e lo spaventarono, dicendo che si trattava di un male incurabile. Vedendo che la volontà e la scienza umana non lo avrebbero aiutato a ritornare in salute, Petras si rivolse a Dio, chiedendo attraverso Barbora il perdono dai peccati e la misericordia. Dal quel momento iniziò a sentirsi meglio. Tornò completamente in salute in tre settimane (registrazione no. 83).

D50-D89. MALATTIE DEL SANGUE, DELLA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA, DEI RELATIVI ORGANI E DEI DISTURBI LEGATI AI MECCANISMI IMMUNITARI

  1. 12 luglio 1874. Marcijona Stripinaitytė, del borgo di Petrikai, appartenente alla parrocchia di Ylakios, del distretto di Telšiai, per nove anni soffrì di emmoragie dalle labbra e dal naso, il suo corpo era ricoperto di ferite dolorose. Non essendo benestante, si curava solo con rimedi domestici. La malattia, in quel periodo, la stancava fino alla perdita dei sensi. In sogno un anziano le consigliò di rivolgersi alla beata Barbora a Žagarė, perché intercedesse dinanzi a Dio, per la sua guarigione. Ascoltò il suo consiglio e si sentì subito meglio. Gradualmente si ripresentarono le forze, il sangue cessò di disperdersi, guarirono le ferite. Le restarono solo dolori interni, che tuttavia non erano come i precedenti. Così si recò a Žagarė a venerare l‘Altissimo e a ringraziare dinanzi al sepolcro della beata Barbora per la guarigione miracolosa (registrazione no. 81).

F00-F99. DISTURBI DELLA PSICHE E DEL COMPORTAMENTO

  1. 6 giugno 1870. Ona Bazarienė, di Stagintrakis, della parrocchia di Liolios, distretto di Raseiniai, per l‘ansia e lo spavento perse il senno a tal punto che si rendeva necessario legarla, dato che faceva a pezzi tutto ciò che toccava, strappava i suoi indumenti e si tirava i capelli. Fuori di sè, gettò i bambini in terra. E così fu per dieci mesi. I suoi, non sapendo che fare, decisero di esprimere un voto a Barbora di Žagarė. Ciò fatto, la donna ritornò in sè e si rimise del tutto (registrazione no. 57).

G00-G99. MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO

  1. 26 giugno 1856. Barbora Paltakaite, della parrocchia di Vaiguva, del distretto di Šiauliai, aveva una gamba anchilosata (contrattura). Espresso il suo voto alla beata Barbora, avvertì subito un sollievo e potè recarsi a Žagarė per dare luogo al suo voto (registrazione no. 3).
  2. 25 maggio 1859. Cecilija Nugarienė della cittadina di Kalvarija, per otto anni fu paralizzata. Espresso il suo voto alla beata Barbora, si sentì meglio e guarì del tutto (registrazione no. 6).
  3. 25 luglio 1859. Petronėlė Alseikaitė, della cittadina di Kalvarija, distretto di Telšiai aveva una gamba anchilosarta (contrattura) ed era molto malata. Dopo il voto alla Barbora, nota per i suoi miracoli, potè velocemente camminare senza stampelle, come se non le fossero mai servite (registrazione no. 8).
  4. 20 agosto 1859. Agota Bartkienė, della cittadina di Kalvarija, distretto di Telšiai, soffriva di forte mal di testa, fino alla perdita del senno. Dopo il suo voto a Barbora a Žagarė, in breve tempo tornò in salute (registrazione no. 12).
  5. 26 giugno 1860. Monika Žemgulytė, della cittadina e della parrocchia di Endriejavas, distretto di Raseiniai, invalida, aveva le gambe anchilosate (contrattura): dopo aver subito grandi dolori e non avendo camminato, se non con l‘aiuto delle stampelle, per tre anni, dopo il voto alla beata Barbora, guarì subito. Giunta a Žagarė, lo riconobbe onestamente.
  6. 16 giugno 1861. Magdalena Žoberienė, del distretto di Šiauliai, della cittadina di Vaiguva, aveva una gamba anchilosata (contrattura). Per sei mesi non ricevette alcun giovamento dalla medicina. Espresso il suo voto a Barbora, si sentì subito meglio (registrazione no. 21).
  7. 28 luglio 1862. Petronėlė Alseikaitė, della cittadina di Kalvarija, del distretto di Telšiai, per quattro mesi soffrì di insopportabile mal di testa e per questo sentiva grande debolezza. I medici le dicevano che la medicina non la avrebbe aiutata e che sarebbe morta. Espresso il suo voto a Barbora, sepolta nella cripta della chiesa della vecchia Žagarė, la sua salute migliorò notevolmente. Dopo quattro settimane fu in grado di sopportare il viaggio di venti miglia, per dare luogo al suo voto (registrazione no. 26).
  8. 28 luglio 1862. Domicėlė Alseikaitė della cittadina e della parrocchia di Kalvarija, distretto di Telšiai, per molto tempo malata di epilessia, era quasi cieca di un occhio. Espresso il suo voto, sentì una diminuzione degli attacchi e prese a veder meglio con l‘occhio debole (registrazione no. 27).
  9. 26 maggio 1865. Uršulė Aleknaitė, della parrocchia di Seda, del distretto di Telšiai, della borgata di Dimgailiai, avente la gamba e il braccio destro anchilosati (contrattura). Espresso il suo voto a Barbora, iniziò subito a sentirsi meglio, la gamba si distese in modo tale che ella stessa potè recarsi a Žagarė a pregare. Il braccio rimase anchilosato (registrazione no. 35).
  10. 7 maggio 1869. Ona Vyšniauskienė (65 anni) della cittadina di Kretinga, figlia di Antanas e Marijona, nata nel territorio della parrocchia di Kartena, del distretto di Telšiai, del governatorato di Kaunas, fu presa improvvisamente da dolori della testa e del volto. Si recò in visita a diversi luoghi noti per i loro miracoli, ma nulla la aiutò. Per il dolore le si trasformò il viso e così rimase per cinque settimane. Una notte in sogno le si manifestò una donna, che le disse: „Se vuoi essere sana, rimettiti a Barbora di Žagarė“. Ella rispose: „Dove dovrei andare, così malata e così lontano?“. La sconosciuta le rispose con determinazione: „Puoi guarire, finché hai tempo“. Questo avvenne subito dopo l’anno nuovo. Svegliatasi, Ona si sentiva del tutto sana: la testa non le faceva più male, il volto tornò al suo aspetto e potè camminare come faceva un tempo. Di tali cambiamenti rimasero stupiti tutti i testimoni di queso fatto miracoloso (registrazione no. 44).
  11. 7 settembre 1869. Il figlio Justinas, di Juozapota Landsbergienė, vedova di Riga, era malato da nove anni di epilessia, altrimenti detta malattia di San Vito. Fece di tutto per liberarsi di questa disgrazia, ma inutilmente. Gli venine detto che si trattava di una malattia incurabile. Qualcuno gli consigliò di chiedere l‘aiuto della beata Barbora, nota per i suoi miracoli. La donna promise subito di recarsi al suo sepolcro e pregare. Dopo questo il figlio Justinas iniziò a star meglio. La malattia non si ripresentò. Juozapota Landsbergienė raccontò tale miracolo alla parrocchia della nuova Žagarė durante la festa della comunità, tornata a Žagarė a ringraziare la seconda volta il Signore per la guarigione del figlio, grazie alla mediazione di Barbora (registrazione no. 47).
  12. Il 5 giugno 1870 Jonas Mileška, della parrocchia di Tryškios, della borgata di Birbiliškė, distretto di Šiauliai, per circa un anno fu malato di epilessia. I medici gli dissero che la malattia era incurabile. Espresso il suo voto a Barbora, iniziò a sentirsi molto meglio e si rimise del tutto (registrazione no. 52).
  13. 6 giugno dell‘anno del Signore 1870. Barbora Vanagaitė, del villaggio di Kėdainiai, distretto di Raseiniai, presentava sulle braccia, sulle gambe e sul volto delle ferite. La parte destra del suo corpo era paralizzata e non controllabile. Di questa situazione soffrì circa due anni, avvertendo una terribile debolezza. Usò vari farmaci, prescritti da diversi medici. Le ferite sui luoghi del corpo menzionati non guarirono e non poteva muovere le giunture. Consigliata da qualcuno, si affidò a Barbora. Presto si sentì meglio, le giunture iniziarono a muoversi e scomparve la debolezza che la aveva mortalmente afflitta (registrazione no. 53).
  14. 6 giugno 1870. Ad Elžbieta Valcienė, del borgo di Naikiai, della parrocchia di Viekšnios, distretto di Šiauliai, iniziarono a tremare le mani dallo spavento. Soffrì per sei mesi. L‘uso di rimedi domestici e farmaci omeopatici non si rivelò efficace. Fece offerte in diversi luoghi miracolosi, ma il suo stato non migliorò. Espresso il suo voto a Barbora, il tremolio cessò subito e non si ripresentò (registrazione no. 55).
  15. 30 maggio 1873. Uršulė Šukiūtė, figlia degli operai di Šiauliai Vincentas ir Marijona, del borgo di Juodeikiai, iniziò improvvisamente a soffrire di mal di testa, le si indebolì il cuore, e ad ogni minuto si sentiva oppressa da senso di soffocamento. La madre, per Barborta, pregò Dio di restituire la salute alla figlia. La figlia, al risveglio, disse alla madre: “Andiamo, madre”. Costei rispose: “Dove?“. La figlia: „A Žagarė”. Quando le fu chiesto a cghe scopo, la figlia disse: „Qualcuno mi ha detto che guarirò entro domenica”. Da quel momento miracoloso, Uršulė prese a sentirsi meglio e guarì del tutto (registrazione no. 73).
  16. 14 giugno 1873. Uršulė Gutinaitienė, della cittadina di Pagramantis, distretto di Raseiniai, governatorato di Kaunas, per quattro mesi ebbe le gambe anchilosate (contrattura). I farmaci prescritti dai medici non la aiutarono. Espresso il suo voto alla miracolosa Barbora di Žagarė, al terzo giorno migliorò e dopo un po‘ guarì del tutto (registrazione no. 75).

H00-H59. MALATTIE DEGLI OCCHI E DEGLI ORGANI OFTALMICI

  1. 16 giugno 1857. Ad Emilija Eigvilaitė, della parrocchia di Salantai, distretto di Telšiai, località Jogeliškė, per alcuni mesi dolsero moltissimo gli occhi, ragion per cui vedeva male. Espresso il suo voto alla beata Barbora, il dolore finì. La malattia, insidiosa e perniciosa, e la cecità cessarono (registrazione no.. 4).
  2. 12 giugno 1859. Domicėlė Ulbaitė, della parrochhia di Alsėdžiai, distretto di Telšiai, per molti anni, più o meno dalla nascita, era afflitta da tormento agli occhi. Consiglio alcuno su come curarsi pareva darle sollievo. Espresso il suo voto a Barbora, guarì subito (registrazione no. 7).
  3. 27 luglio 1859. Petronėlė Čekauskienė, del distretto di Telšiai, cittadina di Gegrėnai, per sette anni fu gravemente afflitta da una malattia degli occhi. Nessun consiglio, di medico alcuno, pareva aiutarla. La malattia prometteva cecità eterna. La donna non vedeva nemmeno la strada su cui camminava. Dopo il voto alla Barbora, nota per i suoi miracoli, la vista prese a migliorare al punto che la donna andò sola a Žagarė per dare luogo alla sua santa promessa. (registrazione no. 9).
  4. 12 maggio 1860. Il bracciante Feliksas Novickis, del borgo di Šliupčios, della parrocchia di Kuršėnai, distretto di Šiauliai, soffriva di un leucoma inguaribile agli occhi. In sogno un vecchiardo gli consigliò di recarsi alla cripta della chiesa della vecchia Žagarė, dalla beata Barbora, nota per i suoi miracoli. In quel momento, proferì il vecchio, avrebbe riacquistato la vista. Il bracciante espresse il suo voto e guarì subito. Indi si recò a Žagarė per dare luogo alla sua promessa (registrazione no. 13).
  5. 27 maggio 1861. Ona Majevska e Agnietė Každailaitė, di Alsėdžiai, distretto di Telšiai, dicevano di aver male entrambe agli occhi da lungo tempo. Espresso il loro voto a Barbora, gli occhi smisero di dolere (registrazione no. 20).
  6. 29 agosto 1862. Marcijona Jankauskienė, della cittadina di Lieplaukė, distretto di Telšiai, per un anno ebbe male agli occhi e un mal di testa insopportabile. I farmaci non la aiutavano. Espresso il loro voto alla beata Barbora, nota per i suoi miracoli, sepolta nella cripta della chiesa della vecchia Žagarė, Marcijona si sentì subito meglio (Įrašas, Nr. 29).
  7. 18 ottobre 1867. Antanas Soroka, del distretto di Raseiniai, bracciante della stessa parrocchia del podere di Pagedotis, fu per quattro anni quasi cieco. Espresso il suo voto, si sentì subito meglio e dopo quattro mesi, sano negli occhi, si recò a Žagarė per dare luogo alla sua promessa: onorare i resti di Barbora e ringraziare Dio, attore di miracoli per mezzo dei suoi santi (registrazione no. 38).
  8. 29 maggio 1868. Elžbieta Kondrotaitė, della parrocchia di Veiviržėnai, distretto di Telšiai, per quasi un anno soffrì di grande dolore agli occhi e di tendinite. Prese per lungo tempo i farmaci prescritti dai dottori ma non avvertì miglioramenti. Espresso il suo voto a Barbora, pian piano iniziò a guarire. In tre mesi gli occhi quasi guarirono e il dolore si attenuò a tal punto, che ella poté dar luogo alla sua promessa (registrazione no. 41).
  9. 21 settembre 1868. Magdalena Rūkštelienė, vedova della cittadina di Girkalnis e della stessa parrocchia, distretto di Raseiniai, fu cieca per due anni. I rimedi domestici non la aiutarono. Al secondo anno espresse il suo voto alla beata Barbora. La vista migliorò subito (registrazione no. 42).
  10. 21 settembre 1868. Petronėlė Giedraitytė, della cittadina di Girkalnis e della stessa parrocchia, distretto di Raseiniai, per più di due anni soffrì di dolore degli occhi. Inoltre sul collo comparve un tumore, detto anche votis. La duplice invalidità non le dava tregua né di giorno né di notte. Non la aiutavano né i preparati domestici, né quelli dei medici. Qualcuno le suggerì di esprimere il suo voto alla beata Barbora. Fatto questo, sentì subito un miglioramento agli occhi, e il tumore sparì. La ragazza guarì quasi del tutto (registrazione no. 43).
  11. 18 luglio 1869. A Kunigunda Baranauskienė, della cittadina di Varniai, distrettto di Telšiai, un incendio bruciò gli occhi. Non vi era speranza che i medici la avrebbero aiutata. Vedendo gli occhi di Kunigunda, la gente diceva: „Solo un miracolo può guarirla”. E così fu. I farmaci assunti per tre mesi non la aiutarono. Quando tutti gli sforzi umani non diedero risultati, decise di cercare l’aiuto di Dio. Si ricordò di Barbora della vecchia Žagarė, della quale aveva sentito molto durante la gioventù e volle vederla. Dopo questo pensiero pensò: “se gli occhi guariranno presto, visiterò il suo sepolcro e darò luogo alla mia promessa”. Si sentì immediatamente meglio, un po’ per volta e, nel corso di sei settimane, cominciò a vedere, come se le bruciature fossero cadute. Guarì con meraviglia di tutti coloro che conoscevano tale disgrazia. Mantenne la sua promessa (registrazione no. 46).
  12. 5 giugno 1870. Teodora Malonjenkaitė, del villaggio di Viekšniai, distretto di Šiauliai, soffriva di insopportabile dolore agli occhi avendo avuto per quattro anni un leucoma agli occhi. Per quasi quattro anni fu quasi cieca. I rimedi domestici e i farmaci dei dottori non la aiutavano. Espresso il suo voto, i dolori si attenuarono, la cecità scomparve e prese a vedere bene (registrazione no. 54).
  13. 6 giugno 1870. A Rozalija Mickutė, della cittadina di Joniškėlis, distretto di Šiauliai, dolevano gli occhi. Erano così gonfi che poteva camminare solo con l‘aiuto di qualcuno. E fu così per sei mesi. Offertasi a Barbora, si sentì subito meglio e guarì del tutto (registrazione no. 58).
  14. 21 dicembre 1872. Il bracciante Jonas Paulauskis, di Luokė, distretto di Šiauliai, aveva portato a Barbora mezzo rublo da parte della luterana Bogomila Valantinaitė, alla quale a lungo aveva fatto male un occhio. Con fede autentica ella si affidò alla beata Barbora e dopo non molto tempo guarì (registrazione no. 71).
  15. 26 giugno 1873. A Viktorija Paragaitytė, della cittadina e della parrocchia di Endriejavas, nel distretto di Raseiniai avevano fatto molto male gli occhi. Per tre anni i medici la avevano curata, ma la malattia permaneva. Una notte sognò di trovarsi a Žagarė, nella cripta di Barbora. Lì la pregò di richiedere a Dio la luce per i suoi occhi. Barbora chiese alla malata di avvicinarsi e sfregò le mani sui suoi occhi, come nell‘atto di far cadere una fodera dagli stessi. Al risveglio Viktorija si sentiva molto meglio, i dolori cessarono e la vista si fece normale (registrazione no. 76).
  16. 10 luglio 1873. Magdalena Lydienė, del distretto di Raseiniai, della cittadina e della parrocchia di Viešvėnai, aveva da 16 anni dolori intensi agli occhi. Rimedio alcuno la aiutava, né domestico, né farmaceutico. Fece voto a Barbora di Žagarė, ma non lo portò a compimento. Per questo per due anni non si sentì meglio. In seguito si rivolse ai medici e riconobbe che aveva ricevuto la salute da Dio, grazie alla intercessione della beata Barbora (registrazione no. 77).
  17. 30 giugno 1879. Uršulė Pilypaitė, del distretto di Raseiniai, della parrocchia e della casa di accoglienza di Tauragė, rimase cieca all’età di 5 anni e 14 mesi. Fu curata in ogni modo dai medici e per mezzo di rimedi domestici, ma senza risultato alcuno. Espresso il suo voto alla beata Barbora, si sentì subito meglio, tuttavia dimenticò la sua promessa. Gli occhi si oscurarono nuovamente. Allora si ricordò di non aver portato a compimento la sua promessa. Per questo subito, presa dalla fede più sincera, si preparò a rispettare la parola data. Il quarto giorno si sentì meglio a tal punto, che giunta Žagarė capì di essere del tutto sana (registrazione no. 79).
  18. 16 maggio 1875. Marijona Drazdauskienė, del Regno di Polonia, della parrocchia di Sintautai (?), del vescovato di Seinai, visse molti anni come se avesse gli occhi oscurati. Consigliata dai vicini, si rivolse alla beata Barbora, promettendo di recarsi al suo sepolcro. Subito vide la luce con i suoi occhi e ne rimase sbalordita, non potendo credere a quanto accadeva. Da quel giorno riacquistò la vista. Scomparve del tutto la cecità che la aveva afflitta per sette anni (registrazione no. 82).
  19. 19 agosto 1876. Mačikauskienė, della parrocchia di Žigaičiai, del borgo di Pryšmančiai, distretto di Raseiniai, fu cieca per 12 anni. I suoi occhi erano gravemente feriti. La malattia si era estesa dalle orbite in su. Provò a curarsi con rimedi medici popolari e con farmaci prescrittele dai medici. Nulla la aiutava. Espresso il suo voto alla beata Barbora, sentì subito un miglioramento e iniziò a vedere bene (registrazione no. 84).
  20. 5 agosto 1883. A Pranciška Skiparovova, del villaggio di Akmenė, per cinque anni dolsero terribilmente gli occhi. I medici consigliarono di operare un occhio per proteggere l’altro dalla cecità. Pranciška non acconsentì. Allora sua madre prese a dire: “Vedi, le cure non possono aiutarti. Occorre rivolgersi a Dio attraverso i santi miracolosi, credendo fermamente nella sua grazia, esprimendo un voto alla beata Barbora, sepolta nella cripta della chiesa. Darai un rublo per la messa e andrai a piedi alla vecchia Žagarė“. Fatto questo, in due settimane il dolore diminuì, un occhio non guarì più, ma il secondo tornò del tutto in salute. Era il giorno di Pietro, il 29 giugno (registrazione no. 87).

H60-H95. MALATTIE DELL‘ORECCHIO E DEL PROCESSO MASTOIDEO

  1. 28 settembre 1923. Ona Sukaitė, figlia di Mateušas e Ona, del borgo di Draginiai, della parrocchia di Papilė, giunta alla vecchia Žagarė per dare luogo al suo voto a Barbora e ringraziare Nostro Signore per la guarigione dalla malattia alle orecchie. Avendo 27 anni la ragazza disse che per sei mesi non aveva sentito quasi nulla e che i medici le avevano detto che non avrebbe mai recuperato l‘udito. Smise allora di servirsi dei farmaci. Nel periodo pasquale dell‘anno 1923 si ripromise di visitare il sepolcro di Barbora e di pregarvi. Quasi non avvertì come il suo audito progrediva. Ma poco a poco cominciò a migliorare (registrazione no. 91).

I00-I99. MALATTIE DEL SISTEMA CIRCOLATORIO

  1. 30 luglio 1859. Barbora Urbanavičiūtė della casa di accoglienza di Tytuvėnai, distretto di Raseiniai, per cinque anni non poté alzarsi dal letto, le ferite penetravano fino alle ossa. Espresso il suo voto alla Barbora, nota per i suoi miracoli, le ferite iniziarono a migliorare e dopo due mesi era già in grado di stare in piedi e perfino di camminare (registrazione no. 10).
  2. 26 giugno 1860. A Leonas Jonušas, distretto di Raseiniai, borgo di Patyris, parrocchia di Endriejavas, si manifestò una piaghe sulla gamba, recante dolore insopportabile. La cosa continuò per sei mesi. Espresso il suo voto a Barbora, prese subito a sentirsi meglio. Si rimise subito in sei settimane (registrazione no. 16).
  3. 16 maggio 1864. Agnietė Žukauskienė, del borgo di Stripiniai, Ylakiai, distretto di Telšiai, per tre anni soffrì di ferite aperte sulle gambe. Espresso il suo voto, si rimise subito (registrazione no. 31).
  4. 6 luglio 1865. Antanina Suveikaitė, della parrocchia di Židikai, distretto di Telšiai, borgo di Salaučiai (?), per tre anni soffrì di dolori alle gambe ferite e non poteva più camminare. Dopo il voto a Barbora si sentì subito meglio. I dolori sparirono. Le ferite iniziarono a guarire (registrazione nr. 37).
  5. 15 giugno 1870. Ad Ona Baškutė, della parrocchia di Užventis, distretto di Šiauliai, borgo di Pabutkalnis, spaventata per un cane arrabbiato, si manifestarono sulle braccia e sulle gambe ferite molto dolorose, che si aprirono a tal punto da raggiungere le ossa. La cosa si protrasse per 10 anni. Le medicine indicate dagli specialisti e la visita di luoghi sacri non diede risultati. Quando offrì all‘abbigliamento di Barbora le maniche della tunica, sentì diminuire i dolori e le ferite iniziarono a guarire. In sei mesi gaurì del tutto (registrazione no. 59).
  6. 14 maggio 1873. A Monika Klimavičiūtė, della cittadina di Varniai, per circa otto anni sulle gambe e sulle braccia si aprirono ferite fino alle ossa. Qualcuno dei vicini, vista la sua condizione, le consigliò di esprimere il suo voto a Barbora di Žagarė, nota per i suoi miracoli. Fatto questo, Monika prese a sentirsi meglio, i dolori diminuirono notevolmente, le ferite iniziarono a guarire e in sei mesi sparirono. Restarono solo le cicatrici. Una gamba per qualche tempo restò indurita, ma non dolorante (registrazione no. 72).
  7. 4 luglio 1874. La gamba di Barbora Trinkienė, della parrocchia di Papilė, della borgata di Rudikiai, distretto di Šiauliai, per diversi mesi fu ferita. I medici, avendo deciso che non si poteva curare, stabilirono di amputarla, dato che farmaco alcuno la aiutava. Offertasi a Barbora, la donna dopo 3 giorni sentì il dolore venir meno e le ferite presero a guarire (registrazione no. 80).
  8. 15 luglio 1923. Michalina Paškevičienė, con la madre Marcijona Martinkienė, venute a Žagarė dal distretto di Telšiai per portare a compimento i propri voti alla beata Barbora. Michalina per qualche tempo fu afflitta da una malattia terribile: sulle gambe si aprivano ferite enormi e le ossa iniziavano a sgretolarsi, i dolori erano indescrivibili. Si rivolse ai medici, ma invano. Venuta a sapere della beata Barbora, fece voto di recarsi alla vecchia Žagarė. In preghiera presso il sepolcro di Barbora, cominciò a pulire le gambe con acqua pura. Le ferite iniziarono a dissolversi, i dolori si affievolirono e la sua gamba si irrobustì al punto che le fu possibile camminare a piedi (registrazione no. 90).
  9. 4 maggio 1880. Ieva Bernotaitė, della parrocchia di Šilalė, distretto di Raseiniai, per due anni soffrì di dolori indescrivibili su tutto il corpo, cosparso di ferite, che non si arrendevano a farmaci alcuni e ai consigli dei medici. L‘uso di farmaci domestici e la visita di luoghi detti sacri non la aiutò. Offertasi alla beata Barbora, sepolta nella cripta della chiesa della vecchia Žagarė, le ferite iniziarono a guarire, la salute a tornare. Dopo tre settimane cominciò a svolgere tutti i lavori che le competevano, senza sentire il benché minimo dolore né la minima debolezza (registrazione no. 86).

K00-K93. MALATTIE DEL SISTEMA DIGERENTE

  1. 15 maggio 1856. Konstancija Pšialgovska, della cittadina di Kalvarija, del distretto di Telšiai, giunta a Žagarė per dare luogo al suo voto a Barbora. Prima di allora si confessò e si preparò a raccontare sinceramente come per diversi mesi soffrì di spasmi indescrivibili e di come si sentì meglio e guarì, espresso il suo voto alla beata Barbora (registrazione no. 9).
  2. 12 maggio 1865. Domicėlė Toliušytė, della comunità di Karklėnai, della parrocchia di Pašilė, distretto di Raseiniai, governatorato di Kaunas, aveva sofferto di indicibile mal di denti. Espresso il suo voto, i dolori cessarono subito. Tuttavia quando pensò di affidare lo svolgimento del suo ad un’altra persona, e non direttamente, i denti iniziarono a dolere nuovamente. In seguito diede luogo ad un voto doppio (registrazione no. 34).

L00-L99. MALATTIE DELLA PELLE E DEI TESSUTI EPIDERMICI

  1. 15 maggio 1859. Agota Girdvainienė, della cittadina di Kalvarija, distretto di Telšiai, dalla gioventù era malata di tricoma. Sul volto si erano formate delle macchie rossastre con la forma di un cancro e le ossa doloravano terribilmente. Espresso il voto alla beata Barbora, dal volto miracolosamente iniziarono a scomparire le macchie e diminuì il dolore alle ossa (registrazione no. 5).
  2. 29 maggio 1861. A Barbora Banevičiūtė, del distretto di Šiauliai, della parrocchia di Kurtuvėnai, del borgo di Eigaliai, per sei mesi si erano gonfiati il volto e il collo. I farmaci non la aiutarono. Offertasi alla beata Barbora, nota per i suoi miracoli, il gonfiore si attenuò. Quando decise di rifiutare la sua santa promessa, su di una gamba si sviluppò un tumore (registrazione no. 19).
  3. Alla vedova Eufemija Stanevičienė, del distretto di Telšiai, della parrocchia di Seda, del borgo di Jurgialaukio (?), si manifestò in volto un male che non guariva. Il medico stabilì che il male la avrebbe condotta alla morte. Espresso il suo voto alla beata Barbora, sepolta nella cripta della chiesa della vecchia Žagarė, il tumore sparì e la malata tornò in salute (registrazione no. 25).
  4. 26 ottobre 1885. Al cavalier Jonas Klemas, del borgo di Vailabai, della parrocchia di Viduklė, distretto di Raseiniai, governatorato di Kaunas, si era manifestato in volto un male, che lo aveva afflitto insopportabilmente per un anno. Quasi tutti i denti gli erano caduti, non lo aiutavano né i farmaci prescritti dai medici, né i consigli, né la visita di luoghi sacri. Offertosi alla beata Barbora, prese a sentirsi meglio e guarì del tutto in qualche settimana (registrazione no. 88).
  5. 23 gennaio 1886. Barbora Kabelienė, del borgo di Baltrimai, della comunità di Ylakiai, della parrocchia di Šačiai, del distretto di Telšiai, nella prima infanzia fu così spaventata che sul volto si manifestarono macchie molto dolorose, rosse, di forma lebbrosa. I farmaci dei dottori del distretto e del reggimento non diedero aiuto. Un mendicante, che aveva avuto una macchia simile, disse di essersi offerto a Barbora nella cripta della chiesa di Žagarė e di essere guarito. La donna ascoltò il consiglio e dopo il voto fatto a Barbora, passate tre settimane, cominciò a sentirsi meglio e guarì del tutto (registrazione no. 89).
  6. 18 settembre 1937. Mikalina Urmonaitė, di Žagarė, visitata la canonica della vecchia Žagarė, disse che nel 1914 si era ammalata di una malattia del naso. Il naso si gonfiava, era rosso e doleva molto. Non si recò dal medico. Molto abbattuta dalla malattia, nel 1927, venne dal borgo di Buivydžiai kaimo a Žagarė, dove si svolsero le cerimonie festive di San Pietro. Svolta la confessione, pregò, al terzo giorno guarì e già da 10 anni non è più malata (registrazione no. 95).

M00-M99. MALATTIE DEI TESSUTI CONNETTIVI E DEL SISTEMA MUSCOLO SCHELETRICO

  1. 26 giugno 1860. Ona Petrauskienė, del borgo di Patyris, parrocchia di Endrejavas, distretto di Raseiniai, da vent‘anni lamentava dolori alle gambe. Dopo la sua promessa sacra alla beata Barbora, nota per i suoi miracoli, si sentì subito meglio e il dolore cessò subito (registrazione no. 15).
  2. 28 maggio 1861. Domicėlė Sulaitė, del distretto di Telšiai, della cittadina di Plungė, pert molti anni sofriva di insopportabile dolore alle ossa. Nonostante si fosse recata e avessse portato offerte a diversi luoghi sacri e avesse ricevuto i consigli dei medici, nulla la aveva aiutata. Espresso il suo voto alla beata Barbora, nota per i suoi miracoli, nelala cripta della chiesa della Žagarė, il dolore cessò e in quattro settimane guarì completamente (registrazione no. 18).
  3. 17 giugno 1861. Vincentas Jordanas, del distretto di Telšiai, parrocchia di Tirkšliai, borgo di Gedaičiai, per alcuni anni soffrì di dolore alle gambe. I suggerimenti della medicina non lo aiutarono. Espresso il suo voto alla beata Barbora, nota per i suoi miracoli, guarì subito (registrazione no. 22).
  4. 29 giugno 1861. Barbora Vaseraitė, del distretto di iš Telšiai, della parrocchia di Seda, borgo di Paukis, per sei mesi ebbe le gambe indurite e indicibilmente dolenti. Dopo il voto espresso alla beata Barbora nelala cripta della vecchia Žagarė guarì. (Įrašas, nr. 23).
  5. 26 maggio 1862. Leonas Račkauskas, di Visdargiai, parrocchia di Kuršėnai, distretto di Šiauliai, aveva avuto un‘ernia e aveva ricevuto farmaci omeopatici, tuttavia nulla lo aiutava. Espressa la sua promessa alla beata Barbora, nota per i suoi miracoli, in due mesi guarì (registrazione no. 24).
  6. 26 agosto 1862. Ieva Šaveskytė, del distretto di Raseiniai, parrocchia di Viduklė, per cinque anni fu malata: le si gonfiarono le gambe, ricoperte da macchie rosse, le dolevano le braccia, il dolore passò poi alla testa e in seguito alle giunture e ai vasi sanguigni. Le cure erano inefficaci. Espressa la sua promessa alla beata Barbora, nota per i suoi miracoli, avvertì subito un miglioramento: i dolori diminuirono, scomparvero le macchie e le gambe si alleggerirono. In sei settimane guarì quasi del tutto e fu in grado di viaggiare per quindici miglia per portare a compimento il voto (registrazione no. 28).
  7. 28 giugno 1865. Barbora Steponavičiūtė, della parrocchia di Rietavas, distretto di Telšiai, borgo di Gonplaukis, per un anno soffrì di dolori intensi alle braccia e alle gambe. Espressa la sua promessa alla beata Barbora, nota per i suoi miracoli, si sentì subito meglio, i dolori cessarono e presto potė recarsi a Žagarė per dare luogo alla sua santa promessa (registrazione no. 36).
  8. 1 febbraio 1868. Anastazija Lukšienė, della parrocchia di Mosėdis, distretto di Telšiai, borgo di Šaukliai kaimo, per tre mesi aveva sofferto di dolore indicibile alla giuntura dell‘anca con la gamba destra. Il dolore la affliggeva al punto che non poteva nememeno stare sdraiata su un fianco. Qualcuno le disse che nella cittadina di Seda vi era un medico in grado di curare dolori e afflizioni di vario genere. E vi si recò. Da sola non era in grado nememeno di sedersi per affrontare il viaggio. Il medico le diede delle soluzioni da bere e delle pomate da applicare nsulle zone doloranti. Assunti i medicamenti, si sentì male subito, pensando che non sarebbe riuscita ad affrontare il viaggio del ritorno. Il figlio, che la accompagnava, le chiese di esprimere un voto alla beata Barbora, nota per i suoi miracoli. Quando madre e figlio cosìecero, la donna dopo un istante si sentì subito meglio. Mangiò un biscotto e si sentì subito meglio. Arrivata al cortile di casa, i suoi volevano che si sostenesse con le stampelle, alzandosi dalla sedia a rotelle, come aveva fatto partendo. Al che disse: „Lasciate che vi mostri che anche senza il vostro aiuto posso alzarmi dalla sedia“. E così fece. E di notte poté dormir su ognuno dei fianchi. Di questa guarigione miracolosa disse lei stessa, giunta a Žagarė per il suo voto (registrazione no. 40).
  9. 1869 m. rugsėjo mėn. 24 d. 24 settembre 1869. Barborą Vaičiūnaitytė, della cittadina e della parrocchia di Girkalnis, della provincija di Raseiniai, si era afflitta dai dolori delle giunture di tutto il corpo. Nulla la aiutava. Allora si offrì alla beata Barbora. All‘improvviso il dolore delle giunture si affievolì e il dolore si trasferì alla testa. Fu malata così gravemente che non fu in grado di portare a compimento il suo voto. Per questo si lamentò alle sue amiche. Dopo circa quattro settimane in sonno, la notte, le si rivelò Barbora, circondata da una copagnia di santi, che le abbracciò il capo e le disse: „vai lì dove hai dato la tua promessa“. Svegliatasi, sentì che la testa e le giunture non le dolevano più. Completò il suo voto senza sentire più il benché minimo dolore (registrazione no. 49).
  10. 24 ottobre 1869. Anelė Vaitkevičiūtė, 42 anni, della parrocchia di Šiaulėnai, borgata di Petrošiai, distretto di Šiauliai, per un paio di anni aveva sofferto di reumatismo alle braccia e alle dita, non potendo stendere le dita. Parlò con i dottori. Questi le dissero che dal reumatismo non si poteva guarire, non essendovi farmaci per la cura di questo male. Dato il suo voto a Barbora, si sentì subito meglio. Poté controllare le dita e i dolori reumatici poco a poco si attenuarono (registrazione no. 50).
  11. 15 giugno 1870. Elena Čerbaitė, della parrocchia di Užventis, borgo di Bambalai, distretto di Šiauliai, aveva sofferto di insopportabile dolore alle gambe e per sette anni non aveva potuto camminare. Si servì di molti farmaci prescriiti dai medici. Ma, invece di migliorare, i dolori si aggravavano. La visita ai luoghi miracolosi non le recò giovamento. Offerto a Barbora un paio di calze, avvertì subito un miglioramento. Il dolore si dissolse in una settimana. E lei si rimise in foze a tal punto, ché poté recarsi alla chiesa, a 10 varsti di distanza (registrazione no. 60).
  12. 16 giugno 1870. Antanas Barkus, del borgo di Žiburiai, parrocchia di Seda, distretto di Telšiai, per due anni aveva sofferto di dolore indicibile alle gambe. I rimedi domestici e i consgli dei medici non avevano portato risultati. Una notte in sogno si mostrò Barbora e chiese se voleva guarire. Poi si tolse le calze e con esse avvolse le sue gambe. Poi disse: „Vieni a Žagarė e portavi le mie calze“. Al risveglio non sentì più alcun dolore e guarì del tutto. Giunta a Žagarė ringraziò dio, che lo aveva guarito per intercessione della beata Barbora (registrazione no. 61).
  13. 5 giugno 1871. Ona Urbonienė, della cittadina di Kalvarija, aveva sofferto di indicibili dolori alle gambe. I farmaci usati per sei mesi non la aiutarono. Data un oferta alla beata Barbora, le gambe cessarono immediatamenrte di dolere e la donna guarì. (registrazione no. 64).
  14. 3 giugno 1873. Liudgarda Butkevičiūtė, della parrocchia di Seda, del borgo di Tičinai, distretto di Telšiai, soffriva di dolore indicibile alla testa e alle ossa. Il naso si gonfiò. La cosa durò due anni. I farmaci non si rivelarono efficaci. Consigliata da qualcuno, si rivolse alla beata Barbora, ripromettendosi di visitarla, se fosse guarita velocemente. Da quel momento sentì i dolori diminuire e guarì del tutto (registrazione no. 74).
  15. 3 giugno 1929. La ventenne Ona Jonaitytė, della cittadina di Rozalimas, malata dall’infanzia, non controllava le giunturee fino all‘età di 5 anni non camminò. Grazie a procedure di acqua si rafforzò un po‘, ma era talmente debole, che, mossi pochi passi, cadeva. Fatto voto alla beata Barbora, divenne molto più forte, a tal punto che potė andare da Rozalimas a Žagarė, a piedi, in un giorno e mezzo (registrazione no. 94).

N00-N99. MALATTIE DEL SISTEMA UROGENITALE

  1. 29 giugno 1869. Ona, figlia di Elžbieta Stumbrienė, della parrocchia di Laižuva, distretto di Šiauliai, borgo di Auksūdis, fu malata per un anno intero, soffrendo insopportabili dolori interni, come si trattasse di tubercolosi accompagnata a soffocamento, e a volte tratteneva l‘urina. I farmaci non la aiutavano e non sapeva che fare. Allora pensò di esprimere il voto alla beata Barbora, nota per i suoi miracoli nella vecchia Žagarė. Dopo quest’atto avvertì subito un miglioramento ed eliminò dall’interno una pietra, che era la ragione della sua malattia (registrazione no. 45).

O00-O99. GRAVIDANZA, PARTO E PUERPERIO

  1. 16 agosto 1859. Petronėlė Venckienė, del borgo di Gečaičiai, parrocchia di Kalvarija, distretto di Telšiai, dopo un parto difficile era disperatamente malata. Dopo il voto alla beata Barbora, nota per i suoi miracoli, sentì subito un miglioramento e prese a guarire (registrazione no. 11).

Q00-Q99. DIFETTI INNATI, DEFORMAZIONI E ANOMALIE CROMOSOMICHE

  1. 2 maggio 1853. Ona, moglie del nobile Liudvikas Moscickis, della tenuta di Maldeniai, della parrocchia di Tryškiai, distretto di Šiauliai affermò che la sua malattia, in base a studi medici, era inguaribile: soffrendo più di due anni, si servì di vari farmaci, senza risultato alcuno. Espresse il suo voto alla beata Barbora e subito si sentì meglio. Guarì del tutto (registrazione no. 1).
  2. 19 maggio 1871. Bronytė, figlia della sorella di Marijona Goštautaitė, della parrocchia di Kuliai, distretto di Telšiai, borgo di Šimuliai, dalla nascita era quanto mai afflitta da un problema alla testa, che era nocchiuta. E aveva sempre dolore insopportabile alle gambe. Così fu per quattro anni. Né I farmaci domestici, né i consigli dei medici le diedero la benché minima speranza di guarigione. Espresso il suo voto a Barbora, Bronytė sentì subito un sollievo miracoloso, i dolori cessarono, la ragazza iniziò a migliorare e in breve guarì del tutto. La zia venne a Žagarė insieme a Bronyte, per pregare nella cripta presso i resti di Barbora ed ascoltare la messa in questa chiesa, per ringraziare Dio per la salute restituitale, grazie all‘intercessione di Barbora (registrazione no. 62).
  3. 27 ottobre 1871. Janis Brinkis, lettone di Alkiškiai, parrocchia di Akmenė, distretto di Šiauliai, allevava il figlio Augustinas, di due anni, malato fin quasi dalla culla. I rimedi a base di erbe e i consigli dei medici non lo aiutarono. Vivendo in Samogizia, tra i cattolici, aveva sentito della beata e miracolosa Barbora a Žagarė. Fece voto di dare in oferta un rublo, nella convinzione ferma, che così facendo il figlio sarebbe guarito. E così fu. Il figlioletto iniziò presto a sentirsi meglio e guarì del tutto (registrazione no. 67).
  4. 20 giugno 1874. Petronėlė Kazlauskaitė, della parrocchia di Luokė, distretto di Telšiai, borgo di Pašatrija, dalla nascita fino all‘età di tre anni non fu in grado di camminare. Fatta la sua offerta alla beata Barbora di Žagarė, dopo quattro giorni, iniziò a camminare (registrazione no. 78).
  5. 5 giugno 1871. Ona Labžentienė, della cittadina di Kalvarija, distretto di Telšiai, per sei mesi fu malata di idropsia. Non riusciva a controllare i suoi movimenti ed era quasi in punto di morte per la debolezza. Qualcuno consigliò di avvolgere la malata con un nastro deella beata Barbora. Fatto questo, l‘idropsia iniziò presto a ritirarsi. Le gambe cessarono di dolere e la donna guarì (registrazione no. 63).

S00-S98. TRAUMI, AVVELENAMENTI ED ALTRE MANIFESTAZIONI DOVUTE A FATTORI ESTERNI

  1. 25 aprile 1925. Barbora Milevičienė, del borgo di Purviai, appartenente alla parrocchia di Papilė, della canonica della vecchia Žagarė, raccontò che al figlio Jonas Lastauskas, di quindici anni, di Akmenė, nel 1894 un proiettile era penetrato nel petto. Venne portato dai medici a Joniškis. Questi stabilirono che sarebbe sopravvissuto per sole tre ore. Jonas, sentite queste parole, iniziò ad invocare l’intercessione di Barbora. Essendo debole, si addormentò. L’indomani, al risveglio, si sentì guarito. La ferita non doleva. Il proiettile, che si trovava nel suo corpo, non provocava dolore alcuno. I medici allora lo dimisero. Il proiettile rimase lì dove si trovava, ma non sollevò rischio alcuno per la sua vita (registrazione no. 92).

Z00-Z99.  FATTORI AGENTI SULLO STATO DI SALUTE

  1. 12 maggio 1865. Kotryna Toliušytė, della parrocchia di Pašilė, della comunità di Karklėnai, distretto di Raseiniai, per due anni sentì un forte dolore al petto e grande debolezza, fino allo svenimento, per la quale non poteva camminare. Dopo il suo voto alla beata Barbora iniziò a sentirsi meglio (registrazione no. 33).
  2. 22 settembre 1869. Domicėlė, moglie di Jonas Paulauskis, della parrocchia di Plungė, del distretto di Telšiai, per sette anni soffrì di debolezza: improvvisamente veniva presa da calura, in seguito alla quale si sentiva terribilmente debole. Si attenne ai consigli dei medici, senza badare a spese, ma non ottenne miglioramento alcuno. Visitò diversi luoghi di culto, noti per i miracoli. E infine si rivolse alla beata Barbora. Dopo questo la debolezza svanì del tutto. Lo riconobbe una volta giunta a compiere il voto espresso, a richiedere una santa messa e a pregare presso la tomba di Barbora (registrazione no. 48).
  3. 6 giugno 1871. A Domicelė Urbonienė, della parrocchia di Alsėdžiai, distretto di Telšiai, borgo di Paburgės, per lo spavento iniziò a far male terribilmente la testa fino alla perdita dei sensi e alle convulsioni. Spese per i dottori 7 rubli d’argento, ma la salute non migliorò. Data un’offerta alla beata Barbora, si sentì subito meglio e guarì del tutto (registrazione no. 65).
  4. 16 giugno 1872. Barbora Kontrimaitė, del distretto di Raseiniai, della parrocchia di Rietavas, del borgo di Lozoriai, per otto anni aveva sofferto di logorio corporeo e grande debolezza. Usò a lungo i farmaci prescritti dai medici e quelli domestici, ma invano. Si recò in visita a luoghi sacri ritenuti miracolosi, ma la salute non migliorò. Espresso il suo voto a Barbora, nota per i suoi miracoli, si sentì subito meglio e guarì del tutto (registrazione no. 69).
  5. 28 giugno 1871. Antanina Šaltanienė, della parrocchia di Kražiai, distretto di Raseiniai, borgo di Sodalė, era stata malata per tre anni. Non si alzava dal letto e soffriva di grandi dolori su tutto il corpo. La malattia peggiorò e farmaci alcuni la aiutavano. Una notte in sogno udì una voce: „vai a Žagarė dalla beata Barbora e sarai sana“. Fiduciosa del suo sogno, si ripromise di visitare quel luogo. I dolori presero a diminuire e si recò presto a Žagarė per portare a compimento il suo voto (registrazione no. 70).
  6. 25 aprile 1925. Ona Pračkienė, che viveva in Inghilterra, era gravamente ammalata. Nel 1924, prima del Natale, i medici le consigliarono di operarsi. In caso contrario non sarebbe sopravvissuta. Dato che l‘operazione sarebbe stata complicata, la donna rifiutò. La madre di Ona espresse un voto alla beata Barbora. Anche la figlia si offrì a Barbora e la madre ringraziò Dio per il fatto che la figlia rimase sana e l‘operazione non fu necessaria. Entrambe ringraziarono Barbora per la sua potente intercessione con Dio Nostro Signore (registrazione no. 93)

EPISODI DI VITA

  1. 18 ottobre 1867. Aleksandra Choževska, vedova di Raseiniai, della parrocchia di Kražiai, quando svolgeva i compiti di medico, fu aggredita da due banditi, ai quali, tentando di salvare la propria vita, diede tutto ciò che aveva: i soldi e un anello d‘oro. Tuttavia costoro non la lasciarono andare e decisero di ucciderla. Uno la teneva per il collo e l‘altro cercava una corda. In questi attimi di terore il medico riuscì ad esprimere il suo voto a Barbora. L‘aggressore in quel momento sembrò immobilizzarsi, la sua mano le lasciò il collo, mentre il secondo la teneva ancora per la mantella, ma non con forza. Rinfrancata dalla speranza fornitale dalla beata Barbora, il medico, ricorrendo alle ultime forze di cui ancora disponeva, si liberò della mantella e fuggì dalle mani dell‘aggressore, lasciandogli il suo soprabito, e si nascose nel fitto della foresta, nel cuore della notte scura.

 

 

La disgrazia della dottoressa

 

Svolgendo i suoi compiti andava per il bosco

Non molto tempo fa, quest‘estate, ancora.

Giunge la sera, i raggi del sole si spengono,

Arriva la notte e si rende triste.

Così pensava in quel momento.

I pensieri si confondevano con le tenebre,

quando l‘aggressore infidamente la prese per il collo.

Appena riuscì a dire: „Gesù, Maria!“.

Cercò di salvarsi la vita,

Dando argento ed oro, in quantità.

Nessuno la aiuta, condannata alla fine.

Uno gridò con ferocia: „occorre una corda!“.

  • O Santa Barbora, nota per i tuoi miracoli,

Che aiuti tutti, aiuta la vedova –

Fece rapidamente il suo nome,

E subito sentì che le spalle si liberavano.

Ottenuto il segno dell‘aiuto divino,

Si liberò dalle mani dei temibili aggressori.

Dio misericordioso, Ti ringrazio,

Che grazie al Tuo volere ho evitato il pericolo.

L‘immagine Santa mi ha aiutato miracolosamente.

E di questo mi sono ripromessa di dare notizia alle genti

Ora e sempre, nei secoli

Alzandomi ogni mattina, finché chiuderò gli occhi.

(registrazione no. 39)

 

 

  1. 14 dicembre 1940. Giunta alla canonica di Žagarė, la sorella monaca Marija Scholastika, di Kaunas (delle figlie del Purissimo Cuore di maria), riferì che da loro a Kaunas vi era sorella Teresė, di anni 21. Costei si preparava ai voti. Per questo svolse 8 giorni di ritiro spirituale, che concluse l‘8 dicembre, alle 2, dopo pranzo. Teresė di mattina diede i suoi voti. Voleva andare in adorazione alla chiesa ma, per ordine della sorella superiora, andò a coricarsi, dato che non sembrava star bene, e la sera stessa morì verso le sei e mezza. La notte tra l‘8 e il 9 dicembre Teresė si rivelò in sogno alla sorella superiora e le domandò: „Chi dobbiamo pregare per la nostra terra, per la Lituania?“. Teresė rispose: „Avete la vostra santa, Barbora Žagarietė, rivolgetevi a lei“. Al risveglio la superiora non si ricordava né il nome né il cognome, dato che non aveva sentito mai nulla di Barbora di Žagarė. A lungo non parlò a nessuno del suo sogno. Il 9 l‘inconscio quasi le ricordò che il nome era Barbora, come fu testimoniato da padre Kudirka, che conosceva la beata Barbora a Žagarė. A riferire di questo evento e a pregare a Žagarė mi inviò la nostra sorella superiora. Scrisse padre K. Gedvila (registrazione no. 97).

III PARTE. I casi di misericordia divina testimoniati dopo il 1940

F00-F99. DISTURBI DELLA PSICHE E DEL COMPORTAMENTO

  1. Stasė Daunoraitė-Grinienė (nata il 1956-11-14):

La mia amica Rūta era vedova. Allevava il figlio Laurynas. Non riusciva a comunicare con il figlio e ad educarlo. Laurynas tentò di togliersi la vita per ben 3 volte. Correva allora la scadenza del mandato di padre Vytautas Grigaravičius, ed era la sua ultima messa. Con mio marito andammo a casa dell‘amica. Trovammo il gas aperto. Laurynas, che aveva 14 anni, era privo di sensi. Con mio marito lo portammo fuori dalla camera. Quel giorno venne aperta la cripta di Barbora. Le chiesi di aiutare Laurynas a rimettere ordine in se stesso e a trovare la sua strada. Lo chiesi piangendo e con la massima devozione. Laurynas, sebbene poco a poco, iniziò a cambiare. A Šiauliai completò la scuola superiore e si diplomò. Dio è troppo grande per me e io sono troppo piccola per potermi rivolgere a Lui. Barbora per me era come una sorella invisibile, ma sempre presente. Sentivo la sua protezione. La fede in Dio passava innanzitutto per Barbora.

Žagarė, 11/08/2006

 

  1. Liucija Domicelė Ginkutė (nata il 02/01/1935):

Vivo a Skaistgiris dal 1966. In famiglia, tra i figli, ero la sesta. Mio padre era malato: il cavallo lo colpì e si ruppe un braccio. Per questo nessuno poteva occuparsi di me con cura ed attenzione. Dall‘infanzia dovevo occuparmi delle anatre. Una volta, quando avevo sei anni, portammo le puledre all‘aperto. Spaventata da una di loro, non tornai a casa. Per lo spavento restai invalida. All‘altezza dell‘anca si manifestò un‘erisipela. E in seguito lo spavento si trasferì al volto. Gli occhi erano terribilmente chiusi, le labbra grosse, come gonfie. Il viso divenne orribile. In casa mi nascondevo, perché i vicini non mi vedessero. All’età di 14 anni senii dire da un vicino che a Žagarė vi è Barbora, nota per i suoi miracoli. Dato che la guerra era finita, un giorno, senza dir niente a nessuno, andai a Žagarė. Chiesi alla gente dove potevo trovare Barbora. Pregai a lungo nella cripta, domandando a Barbora di guarire il mio viso. Non pensai neppure di chiedere che guarisse la mia gamba. L‘aspetto del mio viso era più importante di ogni altra cosa al mondo. Che lo crediate o meno, dopo un mese il mio volto divenne normale: gli occhi larghi, le labbra normali, non più gonfie. Fui infinitamente grata a Barbora. Mio padre era già morto, per questo non vide la mia gioia. nebematė.

Žagarė, 11/08/2006

H00-H59. MALATTIE DEGLI OCCHI E DEGLI ORGANI OFTALMICI

  1. Valentina Adomaitytė-Janutienė (nata il 12/02/1932):

Stanislova Jonutytė raccontò che a Žagarė viveva un ragazzo cieco. I medici erano impotenti nell’affrontare la sua cecità. Ma la preghiera di sua madre a Barbora lo salvò dalla cecità. Il miracolo avvenne nel 1927. Allora sua madre, avendo venduto una mucca, offrì i soldi alla chiesa come ringraziamento per la guarigione miracolosa di suo figlio. Prima degli esami e il primo settembre gli scolari andavano diverse volte attorno al sepolcro di Barbora nella cripta della chiesa, la cui pavimentazione era in mattoni. Sia i maestri che gli allievi visitavano il sepolcro di Barbora e, dinanzi ad esso tutti, con grande devozione, pregavano.  

  1. Padre Jordanas Urbonas (nato il 24-09-1959): gli abitanti di Žagarė raccontarono della guarigione di una donna cieca del borgo di Usoniai, distretto di Raseiniai. Si tratta di un racconto del periodo di Smetona.
  2. Emilija Vasiliauskaitė-Žemeckienė (nata il 26/10/1920):

Mia madre mi ha detto che una signora anziana, da Žagarė era cieca e non camminava. Ella pregò davanti a Santa Barbora. Iniziò a vedere e a camminare senza alcuna operazione. Tutti allora dissero che si trattava di un miracolo. Era all‘incirca il 1936.

Žagarė, 06/08/2006

L00-L99. MALATTIE DELLA PELLE E DEI TESSUTI EPIDERMICI

  1. Liudvina Kigaitė-Baltulienė (nata il 05/03/1925):

Mia sorella aveva in volto una grande macchia. Quanti dottori la avevano visitata e quanti farmaci aveva assunto! Nulla la aiutava. Mia madre consigliò di pregare Barbora. La figlia così fece. E nememeno si accorse di come la macchia sparì. Questo deve essere avvenuto prima della guerra.

Žagarė, 10/08/2006

O00-O99. GRAVIDANZA, PARTO E PUERPERIO

  1. Stasė Daunoraitė-Grinienė (nata il 14/11/1956):

Mia madre era incinta, quando nell‘utero si manifestò un cancro. La gravidanza e il cancro insieme la costringero a scegliere: operare oppure portare in grembo il bambino, senza toccare il cancro. Avevo cinque anni. Ricordo come mia mamma pregò al sepolcro di barbora e pianse molto. Rinunciò ad operarsi. Nel 1962 diede alla luce mia sorella Vida. Il cancro sparì da sè.

Žagarė, 11/08/2006

S00-S98. TRAUMI, AVVELENAMENTI ED ALTRE MANIFESTAZIONI DOVUTE A FATTORI ESTERNI

  1. Juozas Adomaitis (nato il 07/06/1928):

Mi era caduto su di uno stinco il paraurti del trattore. L‘osso ne era rimasto gravemente danneggiato. Mi curai presso il reparto di chirurgia dell‘ospedale di Joniškis. Il chirurgo  Bendikas (ancora in servizio all‘ospedale di Joniškis)  mi disse apertamente che non sapeva come intervenire o cosa altro fare. Suggerì di amputare la gamba. Pregai intensamente Barbora, dicendo le orazioni. Sorella Jasaitienė, del borgo di Žiūrai, curò la gamba con delle erbe, mettendole sulla ferita. In un anno la gamba guarì. Ringraziando Barbora con la preghiera e con l’offerta, visitai la cripta della chiesa, ne vidi il sepolcro creata, mi sembra, da un fabbro.

Žagarė, 06/08/2006

Z00-Z99. FATTORI AGENTI SULLO STATO DI SALUTE

  1. Aleksandra Vingenskaitė (nata il 04/10/1914):

Durante il periodo sovietico, quando l‘ideologia atea era bene affermata, avvenne una cosa che rimarrà indelebile nella memoria. Presso il sepolcro di Barbora arrivarono due fratelli e una sorella. Pregavano nella chiesa, richiedendo una benedizione. Incontrato il canonico, gli raccontarono la loro storia: la sorella era malata di una malattia incurabile; ricoverata in degenza le venine detto: „Se andaste a Žagarė, presso Barboram, sarete tutti sani“. Allora la sorella pensò: „Se solo avessi un pezzettino di quell‘abito di Barbora, allora davvero guarirei“. La fede nel potere di Barbora la aiutò. Guarita, la sorella con i due fratelli si recò a Žagarė per ringraziare Barbora. A quel tempo a Žagarė era parroco Povilaitis, nato nel 1902. Egli raccontò quanto aveva sentito dai visitatori alla gente durante il sermone. I sovietici si attivarono. Tuttavia i fratelli della ragazza erano vicini al partito e frenarono la notizia della guarigione miracolosa della sorella e la confusione che aveva sollevato.

Žagarė, 06/08/2006

A00-B99. ALCUNE MALATTIE INFETTIVE E PARASSTIARIE

  1. Sofija Lažinskaitė, insegnante (sorella di padre Petras Lažinskas):

Era il 1942. All‘età di 14 anni venni operata di tonsille. Dopo l‘operazione potevo appena ingoiare, e masticavo a fatica. Dopo due mese iniziai a sentire dolore vicino all‘orecchio sinistro, più precisamente, vicino alla mascella inferiore. Sul volto comparve una neoplasia. Dato che dopo due settimane non passò, venni ricoverata in ospedale a Kaunas. I medici diagnosticarono un‘infezione cronica piuttosto rara: un‘actinomicosi. La cura antibiotica non fu sufficiente. Dopo la radioterapia per un po‘ di tempo mi dolsero molto il collo e il volto. Le neoplasie sull‘epidermide si diffondevano sulla parte sinistra del volto una dopo l‘altra. Li operavano, praticavano il drenaggio per la fuoriuscita del pus e così via ogni volta… La notte non potevo addormentarmi e uscivo nel corridoio con il rosario in mano. Pregavo la miracolosossima madre di Dio di Lurd richiedendo la salute. Con le preghiere mi rivolgevo a tutti i santi, di cui i nomi mi venivano in mente. Dopo due mesi, non ero ancora guarita, venni dimessa (la ragione di questa rara malattia non può essere stabilita dalla medicina, per questo non era possibile formuliare una terapia). Padre Petras, in ufficio a Kaunas, si offrì di ospitarmi. Alla Croce Rossa di Kaunas fui nuovamente operata da un altro professore. Dopo l‘anestesia impiegai molto tempo per risvegliarmi. La salute ancora non si era sistemata. Mi dimisero ancora malata. Il medico disse a mio fratello, padre Petras: „all‘estero ti guarirebbero, ma noi non abbiamo questa possibilità“ e a mio fratello Vytautas disse chiaramente: „Prenda sua sorella. La sua malattia è incurabile”. Tornai ad abitare da padre Pietro. Si occupava di me mia madre. La malattia si diffondeva. La pelle del petto era diventata viola e azzurra e cominciò l‘infezione di un‘orecchio. I medici ancora una volta confermarono la situazione disperata delle mie condizioni. Mi prescriossero solo del rivanolio per il lavaggio delle ferite. Giacevo nel letto e non potevo camminare.  Si recò in visita a me mio fratello Romualdo, che abitava presso Siesikai. Rattristato, raccontò a coloro che conosceva a Kaunas della mia condizione. Tra quelle persone ve ne erano non solo di comprensive, ma anche di buon cuore. Offrirono a mio fratello Romualdo una reliquia  di Barbora Žagarietė. Romualda la prese ma, essendo molto sensibile e non volendo mostrare le sue lacrime, la diede a mia madre, perché me la consegnasse. Mia mamma mi raccontò di Barbora di Žagarė. Per tutti si accese la speranza. Per liberarmi della malattia, avrei dovuto ripeterei: „Lode al Signore nell’alto dei cieli! Lode a Barbora di Žagarė, per intercessione della quale siamo stati ascoltati e per la quale sono stata guarita!“. In un libro lessi della actinomicosi che „la malattia può migliorare temporaneamente, tuttavia dopo qualche anno si ripresenta e si conclude con la morte“. Grazie a Dio sono passati 44 anni e sono ancora viva. 

Testimonianza messa per iscritto il 7 marzo 1986.

EPISODI DI VITA

  1. Paulius Guga (1873-1971):

I Samogizi dai tempi più antichi veneravano Barbora come santa e in gran numero si radunavano presso la sua sepoltura per pregare. Il vescovo M. Valančius  si preoccupò affinché Roma stessa analizzasse i miracoli legati al nome di Barbora e che il papa la canonizzasse, ovvero che la riconoscesse santa. La rivolta del 1863, repressa dal potere zarista, senza considerare le altre pene per la nazione, cominciò ad ostacolare ancor più il legame della gente a Barbora di Žagarė. Nel 1886 fu ordinato di murare le porte conducenti alla cripta della chiesa. Tuttavia non si era pensato alle finestre, rafforzate da sbarre di ferro. Esse restarono accessibili alla gente. E vicino alle finestre si recavano molti fedeli. Nel 1889 fu ordinato di murare del tutto anche le finestre. In presenza del pristavo (capo della polizia) di Joniškis, un gruppo di operai portò a compimento quest‘ordine. Questo accadde in concomitanza con la processione sacra a Žagarė. I fedeli si arrabbiarono e piansero. Nonostante la lontananza di Barbora dalle persone e gli altri impedimenti, la gente veniva comunque a lei non solo dalla Samogizia, ma anche dall‘Alta Lituania, dalla Zuchia e da altri luoghi della Lituania e della Lettonia e si radunava presso le porte e le finestre murate a raccontare a Barbora le proprie pene, a chiedere la sua intercessione, a ringraziare Dio per la sua misericordia. Qui vi era la speranza, che rafforzava il corpo dei malati e l‘animo dei sani.

Molte persone potrebbero confermare che non si rivolsero invano all‘aiuto di Barbora. Uno di questi esempi è la terribile disgrazia della mia sorella maggiore Irena Radzivonienė e la sua conclusione miracolosa. Mia sorella Irena viveva nella borgata si Zvanagala, della parrocchia di Vaškai, nel distrtto di Pasvalys. Nel 1909, durante il lavoro, qualcuno rapì suo figlio, di sei mesi, il mio figlioccio. Fu cercato ovunque, da diverse persone e con l‘aiuto della polizia, ma senza risultati. La madre per tutto quel tempo si disperò e pianse, fuori di sè. Dal dolore e per i pianti divenne sorda. Vedendo che le ricerche erano inutili, mia sorella, affrontò da sola a piedi 100 chilometri per andare a Žagarė  a richiedere l’aiuto di Barbora. Tornò dopo quasi una settimana, recando in braccio il figlioletto. A Žagarė si recò andando dritta per Žeimelis, Kriukai, Joniškis e Skaistgirys. Avendo pregato sinceramente e avendo rivolto la sua richiesta, mia sorella Irena si preparò a rientrare a casa. Tuttavia tornando da Žeimelis per qualche ragione deviò per Linkuva, allungando il percorso di 20 chilometri. Giunta a Linkuva sentì l agente parlare di una donna che aveva dato alla luce un bambino già cresciuto… Mia sorella si gettò subito in quella casa e, visto il bambino, riconobbe suo figlio.  Chiaramente la donna di Linkuva non lo consegnò volontariamente e si rese necessario l’intervento della polizia. La madre trasportò a piedi il bambino trovato miracolosamente da Linkuva a Vaškai (č0 chilomentri). Non mostrava segni di stanchezza, anche se durante la settimana delle ricerche aveva percorso a piedi più di 200 chilometri.  

Nel 1964 per iscritto lo testimoniò il fratello di Irena Radzivonienė, Paulius Guga (1893-1971) e il 15/03/2005 sua figlia Apolonija Barbora Gugaitė-Nistelienė.